Gli articoli che, nel bene e nel male, parlano del nostro lavoro.
(05/03/01 - Mister Hyde - Forum di Cinematik)
Titolo un po’ alla Vacanze di Natale… ma per
fortuna di niente del genere si tratta! Solito film sui “parenti-serpenti”,
sulle riunioni di famiglia, sui bilanci di fallimenti di varia natura ed entità…
niente di nuovo sotto il sole quindi, ma un film alla Bergman (speriamo meno
palloso!) dall’impianto piuttosto teatrale, con un solo neo: James Spader…
Basta! Non ne possiamo più del suo faccino per bene! Che qualcuno almeno lo
sfiguri! Ben ritrovato invece il bravo James Caan… 185 anni ottimamente
portati!
(07/03/01 - Il Critico su Asa Nisi Masa)
La descrizione di lancio non è il massimo
dell'inventiva ma questo è un genere di film che riesce comunque a stuzzicarmi,
lo smascheramento delle ipocrisie che la gente con noncuranza compie nella vita
quotidiana. Cast e regista particolari meritano ulteriore encomio. Voto 7+
(07/03/01 - Silver Surfer su Asa Nisi Masa)
Semplice ma di sicuro richiamo l'idea di "Vacanza in famiglia", che
tratteggia una storia di tutti i giorni, apparentemente banale ma diffusissima.
C'è tutto per un film da oscar (magari per il padre e per uno dei figli, come a
volte accade alla notte degli oscar!). Successo assicurato.
(21/03/01 - Mister Hyde su Asa Nisi Masa)
La nuova opera dello svedese - oramai pienamente americanizzato - Lasse Hallstrom è un perfetto esempio della discontinuità dell'opera del regista, capace di piccoli capolavori come il recentissimo Chocolat e di drammi smielati come il sopravvalutato Le regole della casa del sidro. Diciamo subito che questo Vacanza in famiglia - pur nella sua eleganza formale e ben servito da un'ottima squadra di attori senza grandi star "alla moda" - non appartiene purtroppo al gruppo delle sue opere migliori. Parte del difetto è nella sceneggiatura, dello stesso regista, che sembra spesso lanciare il sasso e nascondere la mano, suggerire spunti senza poi operare il necessario approfondimento che certi temi forse avrebbero richiesto. La storia in sé non presenta niente di nuovo: sul classico schema della "riunione di famiglia" (quasi un sottogenere cinematografico) si innestano drammi personali, scelte di vita, dubbi esistenziali e sentimenti che poi in fondo ruotano tutti intorno al bisogno, e al diritto, di amare che è in ogni uomo o donna; i momenti di vera commozione non mancano, e si devono soprattutto alla superba interpretazione di Blythe Danner (Ti presento i miei) che traccia un bellissimo ritratto di donna apparentemente sconfitta dalla vita. Purtroppo l'uso continuo - e direi ossessivo - della voce fuori campo del narratore (Elliot/Rupert Graves) appesantisce un po' lo scorrere della vicenda, nella voglia di spiegare a parole a tutti i costi ogni sentimento, mentre invece si sarebbe potuto - e forse dovuto - lasciare più spazio all'interpretazione degli attori e alla capacità dello spettatore di cogliere le sfumature che spesso si possono nascondere anche in un semplice gesto. Detto del cast nel complesso equilibrato e funzionale, spezziamo una lancia a favore del grande James Caan, attore di grande finezza troppo spesso dimenticato dal cinema che conta e che invece dimostra di avere ancora molto da dare.
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