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Vacanza in Famiglia
 
Vincitore di due Ck Awards per il miglior attore (James Caan) e per la miglior attrice non protagonista (Tea Leoni)
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er lungo tempo è stato il film con il maggiore incasso di tutti i tempi ed è tuttora detentore del record di presenza al cinema virtuale: ben 18 settimane!

Vacanza in Famiglia

Regia di Lasse Hallstrom

 

con:

Rupert Graves (Elliott)
Blythe Danner (Celia)
James Caan (Herb)
James Spader (Nigel)
Teri Polo (Grace)
Tea Leoni (Julie)

 BUONA VISIONE

 

Interno - Casa di Celia.

Una signora sulla cinquantina è seduta su un divano in vimini e parla al telefono.

Celia: La nostra famiglia ha passato la seconda metà di giugno nel cottage a Hyannis tutte le estati da trentadue anni a questa parte, e quest'anno caro Elliott, non faremo nessuna eccezione.

Voce al telefono (Elliott): Ma mamma, quest'anno è diverso, dopo quello che è successo!

Celia: Quello che è successo non ha nessuna importanza, siamo sempre una famiglia. Ci siamo sempre andati e continueremo ad andarci.

Interno - Appartamento di Elliott.

Partono i titoli di testa mentre ascoltiamo la voce fuori campo di Elliott e lo vediamo fare un paio di telefonate  sentendo qualche parola ogni tanto di quanto sta dicendo al telefono.

Voce Fuori Campo (Elliott): Capì dalla sua voce che che la questione era chiusa. Saremmo andati di nuovo. Chiamai una compagnia aerea e prenotai un posto. Trovai qualcuno che si prendesse cura del mio appartamento, e cancellai dalle quattro pagine della mia agenda che coprivano quelle due settimane tutti gli appuntamenti e gli impegni. 

Esterno - Cape Cod.

Sullo schermo ora vediamo una casa in riva al mare. Un'auto che arriva e la che telecamera stringe verso l'interno del cottage inquadrando due persone sedute al tavolo.

Voce Fuori Campo (Elliott): Pochi giorni dopo ero là. Il cottage aveva ancora bisogno di una mano di vernice. I miei genitori, Celia e Herb, erano seduti al tavolo di cucina. Herb indossava una maglietta bianca e una visiera parasole e parlava di pesca. Celia indossava un abito giallo nuovo, e sopra un pullover bianco peloso. Il giorno dopo anche mio fratello Nigel, mia sorella Grace, e la ragazza di Nigel, Julie, sarebbero arrivati dalla West Coast. 

L'immagine delle due persone al tavolo sfuma per mostrarcele nuovamente in abiti pesanti all'interno di un appartamento dove vediamo un albero di Natale ancora spoglio.

Interno - Appartamento di Herb e Celia.

Nella stanza oltre ad Herb e Celia vediamo anche due ragazzi ed una ragazza.

Voce Fuori Campo (Elliott): Sei mesi prima, Herb e Celia ci avevano radunato intorno a un altro tavolo di cucina per annunciare che stavano divorziando.

Herb: Per molto tempo, vostra madre ed io siamo stati totalmente assorbiti dalla responsabilità di dare a voi ragazzi una famiglia stabile; ma da quando siete diventati indipendenti, abbiamo dovuto affrontare alcuni problemi del nostro rapporto, alcuni fatti. E abbiamo finito col decidere che saremmo più felici se d'ora in poi vivessimo separati.

Voce Fuori Campo (Elliott): Le sue parole erano state memorizzate, come lo erano state le mie, quando avevo detto loro di essere omosessuale; udendole provai quello che immaginavo avessero provato loro: non il trauma della sorpresa, ma la rivelazione del non detto, la tanto a lungo temuta rottura di un silenzio. Poche parole, quattro secondi e mezzo: una vita cambiata, un matrimonio finito, tre cuori bloccati dal gelo.

Grace: Non riesco a credere che tu stia dicendo una cosa simile.

Herb: Sono ormai molti anni che ho una relazione con un'altra donna. Non ha senso nasconderlo. Si tratta di Marian Hollister, che voi tutti conoscete. Vostra madre lo ha sempre saputo. Non pretendo che questo fatto non abbia niente a che fare con il nostro divorzio, tuttavia devo dire che con o senza Marian ci saremmo arrivati egualmente perché era necessario, e penso che vostra madre in questo sarebbe d'accordo con me.

Voce Fuori Campo (Elliott): Celia non disse niente. Mancavano due giorni a Natale, e l'albero doveva ancora essere decorato. Teneva in mano una piccola lampadina dorata con la quale giocherellava, infilandosela su per la manica e aprendo il pugno per mostrare il palmo vuoto.

Grace: Da molti anni...hai detto da molti anni.

Celia: Abbiamo bisogno che vi comportiate da adulti adesso. So che sarà difficile per voi accettarlo, ma io ormai mi sono abituata all'idea, e benché sia difficile da credere, vi ci abituerete anche voi. Adesso ci sono molte cose da fare e in un tempo molto breve. Ci sono molte cose da affrontare. Potete essermi utili sistemando i vostri armadi, scegliendo quello che volete conservare e quello che si può gettar via.

Elliott: Intendi dire che volete vendere la casa?

Herb: È già stata messa in vendita. Sia io che vostra madre abbiamo deciso che saremmo stati più felici ricominciando daccapo in posti nuovi.

Grace: Ma come potete venderla così, sui due piedi? Avete vissuto qui tutta la nostra vita,...voglio dire la vostra vita.

Herb: Grace, tu stai qui al massimo due settimane all'anno. Mi spiace tesoro. Dobbiamo pensare a noi stessi.

Nigel: Non crediate che non ci siamo accorti di quello che stava succedendo. L'avevamo capito.

Herb: Non l'avevo mai immaginato.

Grace: E cosa ne sarà del cottage?

Esterno - Appartamento di Herb e Celia.

Immagine della casa dall'esterno con il cartello "For Rent" con la scritta sopra "Sold"

Voce Fuori Campo (Elliott): Tre mesi più tardi Herb viveva con Marian in un condominio a Nob Hill, dove lavoravano entrambi. Celia si era trasferita in una casetta a Carmel e stava seguendo dei corsi di ceramica. La casa in cui eravamo cresciuti, fu svuotata e venduta, tutto quello che ci era appartenuto imballato ordinatamente in scatole di cartone e depositato in un magazzino chissà dove, gli animali di pezza, i vecchi quaderni di scuola. Ma nessuno di noi era stato lì a darle una mano. Eravamo tornati a Los Angeles, alle Hawaii, a New York, alle nostre vite.

Interno - Appartamento di Celia a Carmel.

La camera ci inquadra Elliott e Celia in piedi nella stanza. 

Voce Fuori Campo (Elliott): Andai a trovare mia madre soltanto una volta, in primavera, e lei mi fece fare un giro della nuova casa, mostrandomi il vecchio tavolo da pranzo, la ben nota batteria da cucina, la stessa televisione che guardavo dopo la scuola. Ma c'era anche un nuovo sofà di vimini e, sparpagliate ovunque, le piccole ciotole che faceva durante le lezioni di ceramica.

Elliott: È una casa bellissima. Armoniosa.

Celia: È perché ci vive una persona sola. (ridendo) Non c'è nessun altro che si mette a discutere sul colore delle tende. (guardando fuori dalla finestra) Sto cercando di diventare il tipo di persona che può vivere in una casa come questa.

Voce Fuori Campo (Elliott): mi sembra di vederli: Herb e Celia nelle loro tute di lavoro a frugare tra le cose accumulate in trentadue anni nei cassetti e negli armadi. Non avevano altra scelta che lavorare insieme per quest'ultimo riassetto della casa. E come era stato? 

Interno - Ristorante Indiano.

La camera stacca su Elliott, Herb ed una donna che sono seduti ad un tavolo mentre una cameriera in costume tipico indiano si allontana. 

Voce Fuori Campo (Elliott): Poche settimane dopo il mio ritorno dalla visita Carmel, Herb mi aveva chiamato. Era a New York per affari con Marian, e volevano invitarmi a cena. Li incontrai in un ristorante indiano all'ultimo piano di un edificio in Central Park. Marian aveva un bell'aspetto, era cordiale, ed mi ricordai che prima di diventare l'amante di mio padre era stata mia amica. Mi ricordai anche che Herb non portava quasi mai Celia con sé nei suoi viaggi d'affari.

Herb: Bene, sarò a Cape Cod in giugno, come al solito. E tu vieni?

Elliott: Ma certo, papà.

Herb: Naturalmente. Ma temo che Marian non verrà.

Elliott: No?

Herb: Vorrei tanto che venisse, ma tua madre non lo permetterebbe.

Elliott: Davvero? (guardando Marian per capire come avrebbe dovuto continuare). Ne sei davvero sorpreso?

Herb: Non mi sorprende niente, quando c'è di mezzo tua madre.

Voce Fuori Campo (Elliott): Immagino che Herb avesse tastato il terreno per capire fino a che punto potesse violare i confini ben sorvegliati della tolleranza di Celia, fino a che punto potesse spingersi, e avesse scoperto che non poteva spingersi così lontano. Apparentemente Celia era stata presa dal panico, sopraffatta dai pensieri circa la sistemazione delle camere da letto, e aveva insistito che noi saremmo stati in grado di sopportare la presenza di Marian.

Herb: È vero? (protendendosi verso Elliott) È vero che i ragazzi non sarebbero stati in grado di sopportarla?

Elliott: Credo che la mamma non avrebbe potuto sopportarla.

Marian: Non esagerare Herb, (accendendosi una sigaretta) In ogni caso, io devo andare a trovare Kerry in Arizona proprio in quelle due settimane. Kerry, (sorridendo) mia figlia, vive in un ranch.

Voce Fuori Campo (Elliott): Un tempo ero stato molto intimo di Marian. Di fatto, mi fidavo talmente di lei, che mi ero confidato con lei prima che con chiunque altro, e Marian aveva reagito con dolcezza, incitandomi e dandomi la forza di dire ai miei genitori che ero gay. La ammiro, e non mi è difficile capire come mai mio padre si è innamorato di lei. Ma dopo il divorzio, ho deciso di non parlare con Marian per amore di mia madre. Marian è l'unico ostacolo che Celia non può aggirare. Celia non fa mai il nome di Marian, perché le si spezza in gola come una scheggia di vetro e la fa piangere di dolore.

Herb: Marian ed io possiamo sopravvivere. Siamo sopravvissuti a separazioni più lunghe.

Herb prende la mano di Marian appoggiata sul tavolo e la tiene stretta.

Herb: Sopravviveremo anche a questa.

Marian: (ridendo nervosamente) Tuo padre ed io abbiamo aspettato dieci anni per poter stare insieme. Cosa sono due settimane?

Interno - Cottage a Cape Cod.

L'immagine torna ad inquadrare Herb e Celia all'interno del cottage, ma adesso all'interno ci sono anche Elliott, Nigel, Grace e Julie.

Voce Fuori Campo (Elliott): Il cottage di Cape Cod è piccolo per un gruppo così numeroso, ha letti pieni di grumi e rubinetti che perdono, ma si affaccia su una secca dove i pescatori di aragoste tirano su le nasse. Herb e Celia passarono la loro luna di miele nel cottage durante un Week end di trentadue anni fa, e lo amarono tanto che giurarono di tornare con i loro figli. Un paio d'anni dopo, persuasero la vecchia che lo possedeva ad affittarglielo regolarmente per due settimane all'anno, e da allora siamo venuti immancabilmente ogni estate. Si attaccavano al cottage per principio, come a qualcosa che perdurava persino quando i matrimoni fallivano, e altre case crollavano. Ricordo che da bambino sorprendevo i miei genitori a trafiggere, prima di cena, dei ricci di mare ancora vivi con le forchette e a tirarli fuori dal guscio per mangiarli crudi. Ricordo i rumori che sentivo nella stanza accanto alla mia mentre ero sdraiato a letto e mi chiedevo se stessero facendo l'amore o litigando. E ricordo anche i miei primi incontri sessuali, che avevano luogo vicino al cottage, appuntamenti con il figlio di un pescatore in una barca a remi ormeggiata vicino al molo con dentro delle pozzanghere di acqua marina stagnante. Ripensandoci adesso quei primi appuntamenti erano stati la cosa più prossima all'innamoramento che avessi conosciuto, ed i miei genitori con ogni probabilità litigavano. Adesso dalla loro stanza non esce alcun rumore. Herb dorme nel soggiorno. Eppure era cambiato ben poco al cottage, da quando eravamo bambini. Benché Herb e Celia abbiano parlato ogni anno di lavori di restauro, c'è la stessa veranda mezza marcia davanti alla casa, e la stessa porta che scricchiola sui cardini. Continuiamo a dormire nelle stanze da letto in cui abbiamo sempre dormito, abbiamo gli stessi compiti che abbiamo sempre avuto.

Celia: (con tono scherzoso) Là fuori potete anche essere adulti, ma qui siete i miei bambini e fate quello che vi dico io.

Grace: (ridendo anche lei) Certo mamma, siamo sempre i tuoi bambini. Pensa che alla tua bambina è stato chiesto di posticipare la sua vacanza per poter essere d'aiuto in un caso importante che sarà discusso in tribunale. Ma ha rifiutato, il che potrebbe ridurre le sue possibilità di diventare in futuro socia dello studio legale.

Elliott: Grace, ma perché?

Grace: La famiglia è più importante. La mamma è più importante.

Voce Fuori Campo (Elliott):  Grace è avvocato, noon è sposata. Nigel ha portato con se Julie, la donna con cui ha vissuto negli ultimi nove anni. Fanno ricerche oceanografiche in un remoto villaggio nell'isola di Kauai, e godono di favolose borse di studio. Soltanto io non ho alcuna carriera e nessuna aspirazione. Passo da un lavoro temporaneo all'altro a New York, e trasloco ogni pochi mesi da un subaffitto all'altro, dedicando la maggior parte del mio tempo ad esplorare la vita omosessuale notturna della città. Negli ultimi mesi ho lavorato in una banca. Per me era stato facile andarmene. Mi ero semplicemente licenziato. Adesso, dopo una settimana di vacanza, le cose non vanno bene. Celia è quasi sempre arrabbiata, e ogni volta che qualcuno le chiede perché, si attacca a delle banalità: una padella non lavata, un letto disfatto. Ed ecco un pomeriggio esemplare: Io, Nigel, Grace e Julie ritorniamo dalla spiaggia, dove abbiamo nuotato e giocato coi cavalloni.

Interno - Cottage a Cape Cod.

Stacco della telecamera che inquadra la porta d'ingresso del cottage dalla quale entrano i quattro ragazzi. Celia siede al tavolo di cucina. Non li saluta.

Nigel: Siamo in ritardo?

Celia: No.

Julia: Ci siamo divertiti alla spiaggia. Come è stata la tua giornata?

Celia: Buona.

Grace: Ebbene mamma, saresti contenta se ti dicessi che oggi sono quasi affogata? Magari fosse successo davvero. Una persona in meno a far confusione. Peccato che Elliott mi abbia salvata.

Celia: (depone il lavoro a maglia e si copre il viso con le mani) Non me lo merito. Non avete idea di cosa voglia dire cercar di tener testa alla confusione di questa casa. Non avete il diritto di prendermi in giro visto che tutto quel che faccio si riduce ad impedirvi di annegare sotto una montagna di piatti e di vestiti sporchi.

Nigel: Ma non abbiamo lavato i piatti dopo pranzo? Eppure mi sembrava che li avessimo lavati dopo pranzo.

Celia: Se lo chiami lavare i piatti questo. Erano pieni di sapone ed unti.

Julie: Mi spiace, Celia. Avevamo tanta fretta...

Celia: È che qui, se non lo faccio io, nessuno fa le cose come si deve. E non ne posso più. Non ne posso più.

Grace: Questo è ridicolo, mamma. I piatti non significano niente. I piatti sono una banalità.

Celia: È proprio questo atteggiamento che mi manda in bestia. Sono banali per gente come te, per cui è la gente come me che ci resta incastrata.

Grace: Io non sono della gente, sono tua figlia Grace, nel caso te ne sia dimenticata. Scusami, devo cambiarmi.

Esce precipitosamente dalla cucina, scontrandosi con Herb che ha la faccia e i vestiti sporchi di fango e sabbia.

Herb: Perché tanta fretta?

Grace: Chiedili a lei. (esce sbattendo la porta della camera da letto)

Pimo piano su Celia che si sta strofinando gli occhi.

Herb: Che cosa è successo?

Celia: Niente, niente. Le solite cose. Hai aggiustato quel tubo?

Herb: No, ma quasi. Mi serve un po' d'aiuto. Speravo che Elliott e Nigel potessero infilarsi là sotto insieme a me.

Voce Fuori Campo (Elliott): Era tutto il giorno che cercava di aggiustare un tubo guasto che aveva fatto gocciolare il rubinetto della vasca da bagno per trentadue anni, e aveva creato una coda bluastra di ruggine vicino al rubinetto. Più Celia diventa furiosa, più Herb si lancia in lavori di riparazione, si impegna a correggere i vecchi anacronismi della casa, che in altri tempi aveva tranquillamente ignorato. Gli dà una scusa per passare la maggior parte della sua giornata da solo, lontano da Celia.

Herb: Allora potete aiutarmi?

Elliott: Be', immagino di sì. Quando?

Herb: Pensavo adesso. Tra un'ora dovremmo uscire a prendere le aragoste. Henry ha detto che potevamo uscire in barca con lui. Voglio finire questo lavoretto.

Nigel: D'accordo. Sono pronto.

Elliott: (esitando) Sì. Vi darò una mano. Aspettate però che mi cambi.

Elliott esce dalla cucina seguito dalla telecamera ed entra nella sua camera. È  piccola, con un lettino da bambini. Si toglie il costume da bagno, si asciuga con un accappatoio, e mentre si veste si dà una sbirciatina nello specchio. Esce dalla porta e si dirige verso il corridoio, dove Herb e Nigel lo stanno aspettando.

Elliott: Va bene. Sono Pronto.

Voce Fuori Campo (Elliott): Naturalmente non era così all'inizio. Il giorno in cui arrivarono al cottage, Celia sembrava esuberante.

Esterno - Cottage di Cape Cod.

Elliott sta baciando sulla guancia Celia. La sua valigia è appoggiata a terra.

Celia: Respira quest'aria (rivolta ad Elliott), l'aria non ha questo profumo in nessun altro posto al mondo.

Interno - Cucina del Cottage.

Nigel e Julie sono intendi a lavare i piatti.

Voce Fuori Campo (Elliott): Il primo giorno sembrava davvero tutto come era sempre stato. A cena mangiammo spaghetti con le vongole, un pasto enorme, decadente ed ubriaco. A metà della cena caddi sul pavimento in preda a convulsioni di riso così violente che mi fecero quasi star male. Andammo a letto alle tre, e dormimmo un sonno senza sogni fino al mattino tardi. Quando mi alzai, Celia era già irritata, e Herb era già scomparso, da solo, per andare a pesca. Quella sera Grace e Julie fecero una torta e Celia si infuriò con loro perché non avevano pulito immediatamente dopo. Nigel e Julie colsero al volo l'occasione per accontentarla, e immediatamente incominciarono a pulire di buona lena. Nigel era ancora il più impegnato a mantenere una pretesa di normalità per questa vacanza, in parte per amore di Julie, ma anche perché ci teneva a queste due settimane al cottage ancora più di sua madre. Grace lo rimbrottò per essersi arreso con tanta prontezza ai capricci della madre.

Grace: Si arrabbierà ancora di più se le togli la sua unica possibilità di sfogo. Lascia i piatti sporchi. Se questa casa fosse pulita, credimi, ci renderebbe la situazione ancora più pesante di quanto non sia adesso.

Nigel: Voglio che le cose continuino ad essere gradevoli.

Voce Fuori Campo (Elliott): Si inchinava ai voleri di nostra madre, disse, perché ne aveva pietà, ma sapevo che era perché più di ogni altra cosa, temeva di vederla perdere il controllo.

Interno - Cottage di Cape Cod.

Inquadratura di Elliott che rientra in casa. Celia è ancora in cucina.

Elliott: Il papà e Nigel mi hanno detto di alzare i tacchi e tornare a casa. Davo più fastidio che altro.

Celia: Ah, sì?

Elliott: (sedendosi davanti alla tavola). Non sono per niente portato per la meccanica. Posso reggere delle cose e passarle agli altri, talvolta. Ma sanno che non ci metto nessuna passione.

Celia: In effetti non ti è mai piaciuto questo genere di cose.

Elliott rimane seduto in silenzio per qualche secondo.

Elliott: Sembra che papà abbia deciso di riparare tutto, vero? Entro l'estate prossima questo posto sarà sistemato a puntino.

Celia: Non saremo qui l'estate prossima. Ne sono sicura. Anche se è difficile immaginare che questa sarà l'ultima volta.

Elliott: Mi spiace che sia un periodo tanto infelice per te.

Celia: (sorridendo) Be', è colpa mia e di nessun altro. Sai, quando tuo padre mi disse per la prima volta che voleva il divorzio, precisò che le cose potevano essere semplicemente difficili, o maledettamente difficili. Stava a me scegliere. E così ho pensato di scegliere la prima delle due possibilità. E poi ho anche fatto lo sbaglio di pensare che se lo assecondavo e non gli creavo dei problemi, per lo meno si sarebbe comportato lealmente.

Elliott: Mamma, che cosa ti aspettavi?

Celia:  Mi aspettavo che la gente si comportasse in modo adulto. Mi aspettavo che si comportasse onestamente. (si gira a guardare dalla finestra col visi scuro)

Elliott: Posso aiutarti?

Celia: (ridendo) Tuo padre sarebbe felice di sentirti dire questo. Mi ha detto sin dall'inizio: lascerò che i ragazzi mi odino. Che si mettano contro di me. Così saranno tutti dalla tua parte. Era schifosamente pronto al sacrificio. No, non puoi aiutarmi, perché mi è rimasto ancora un po' di orgoglio.

Si sentono sbattere delle porte. Voci maschili invadono il corridoio. Herb e Nigel entrano in cucina, con i vestiti ancora più inzaccherrati di fango, e gli occhi trionfanti.

Herb: Sembra proprio che abbiamo sistemato quel tubo. Adesso dobbiamo lavarci; Henry ci aspettava per andare a prendere quelle aragoste dieci minuti fa.

Lui e Nigel si piazzano davanti al lavandino della cucina e si lavano le mani e la faccia. Dalla sua stanza Julie grida:

Julie: Avete aggiustato il tubo? Fantastico!

Nigel: Sì, abbiamo riparato quella maledetta perdita, che affliggeva questa casa da secoli.

Herb: Sarà meglio che incominciamo ad andare, Nigel. Vuole venire anche Julie a pescare le aragoste?

Julie: (entrando nella stanza e guardando Celia) Aragoste? No andate voi uomini. Noi donne staremo qui di guardia al focolare.

Primo piano di Celia che la guarda e inarca le sopracciglia.

Herb: O.K., andiamo. Elliott, sei pronto?

Elliott: (guarda Celia che è di spalle poi torna a guardare Herb) Sì, sono pronto.

Esterno -  Cape Cod. Barca che si allontana dalla riva.

Voce Fuori Campo (Elliott): Quando ero molto giovane, immaginavo che gli uomini delle aragoste fossero letteralmente degli uomini aragosta, con grandi zampe e chele rosate. In seguito, quando stavo entrando nella pubertà, scoprì che tutti i miei primi turbamenti sessuali si concentravano su di loro, gli uomini e i ragazzi dalle facce rosse con il torace coperto da magliette sporche. Qui, in una barca ormeggiata, avevo fatto l'amore la prima volta con un ragazzo locale, Erroll, che mi aveva abbordato nel bagno di quella che era l'unica pizzeria della città.

Stacco dell'inquadratura per un'immagine veloce che ci mostra il viso sorridente di un ragazzo sorridente.

Erroll: Ho visto che mi guardavi.

Voce Fuori Campo (Elliott): avrei voluto fuggire e invece presi un appuntamento per incontrare Erroll più tardi, la stessa sera. Ricordo il fiato caldo di Erroll sul collo, e l'odore di pesce che per giorni e giorni dopo sembrò rimanermi appiccicato addosso.

L'immagine torna alla barca che si allontana sempre più dalla terra ferma.

Voce Fuori Campo (Elliott): Herb è amico dei pescatori di aragoste locali, uno dei quali è il cugino del padrone di casa. Quasi tutti gli anni, lui, Nigel ed io usciamo su una barchetta con Henry Traylor e suo figlio, Henry Traylor, e giochiamo a fare i pescatori di aragoste, e tirar su le nasse afferrando le creature che si dibattono, immobilizzando con un colpo secco le loro mascelle. Le aragoste diventano rosa soltanto quando sono bollite; da vive talvolta hanno un color bluastro che mi ricorda quello della vasca da bagno. Ma ad essere sinceri non mi sono mai piaciute granché queste spedizioni, e tanto meno quella caricatura di machismo che mio padre e mio fratello sfoderano per l'occasione. In loro vedo solo uomini grassocci dalla pelle chiara, uomini che nessun altro uomo vorrebbe. Tuttavia sono amati, amati appassionatamente dalle donne. 

Henry: (parlando del figlio) Ha preso il diploma delle scuole superiori la settimana scorsa.

Herb: Stupendo. E poi che farà?

Henry: Metterà la testa a posto per sposarsi. Andrà a lavorare, avrà dei bambini.

Voce Fuori Campo (Elliott): Henry è un ragazzo dalla faccia rotonda e dalle guance rosse con capelli stopposi di un biondo vivace. Maneggia senza alcuno sforzo il timone fuoribordo della barchetta che li sta portando dentro lo stretto, verso le boe che segnalano le ceste per le aragoste.

Herb: (rivolto ad Elliott) Tua madre sembra infelice. Io cerco di parlarle, aiutarla, ma non serve a niente. Be', forse Julie e Grace possono fare qualcosa. (mette un braccio intorno alla spalla di Elliott con gesto paterno)

Inquadratura di Henry Traylor che tira su la vecchia nassa per le aragoste. Le chele delle aragoste sporgono dal legno intrecciato incrostato di molluschi e di quando in quando si muovono.

Henry: (dando istruzioni a Nigel) Adesso prendila così, poi avvolgila con l'elastico. È semplice.

Nigel: O.K. Ecco fatto. (Si ritrae e allunga le braccia verso la cesta, tenendosi a distanza, poi estrae un'unica aragosta che si dibatte.) Oddio. (e per poco non la fa cadere)

Henry: Non così! L'hai presa, adesso prendi l'elastico e stringila forte. Falla stare zitta come se fosse una donna che ti tormenta. Ecco, così. Visto? Non era poi così difficile.

Nigel guarda il suo lavoretto, un'unica aragosta legata ed imbavagliata, e sorride.

Nigel: L'ho fatto io.

Voce Fuori Campo (Elliott): Mi chiedo se il giovane Traylor abbia mai pensato di fare all'amore con degli altri ragazzi, potrei abbordarlo, farmelo dentro alla barca. "Ho visto che mi guardavi" gli direi. Me lo immagino: mulinelli di sperma che si coagulano nelle pozzanghere, bianchi ciuffi di schiuma che si stanno formando adesso sul mare sul quale navigano, derelitti, cinque uomini che lottano con le aragoste.

Interno - Cottage di Cape Cod.

Immagine di Elliott che arriva a casa davanti alla porta della cucina, si ferma di botto; Grace, Celia e Julie sono sedute intorno al tavolo, e parlano con voci concitate, per cui lui si ritrae, per paura di interromperle.

Grace:  Andrebbe benissimo. Davvero non c'è niente di male al giorno d'oggi. Io ho conosciuto un sacco di tipi in gamba quando l'ho fatto.

Celia: Che cosa potrei dire?

Grace: Basta che tu sia semplice e diretta. Attraente, divorziata, sui cinquanta, cerca, che ne so, compagnia di un uomo attraente e maturo. Non lo so. Quello che vuoi.

Celia:  Non potrei mai scrivere una cosa simile!. Inoltre non sarebbe leale. Rimarrebbero delusi nel conoscermi.

Julie: Ma neanche per sogno. Tu sei molto attraente.

Celia: Sono una donna vecchia. Lo so, e non c'è nessun bisogno di adularmi.

Grace: Mamma, non dimostri neanche la metà dei tuoi anni. Sei bella.

Elliott bussa e varca la soglia.

Elliott: Eccomi qui, di ritorno con il bottino. Mi spiace di essere stato ad ascoltare, ma sono d'accordo con tutto quello che dice Grace.

Celia: Non fa niente, Elliott. Comunque ad Herb non importerebbe, se lo venisse  a sapere.

Grace: Vuoi piantarla con questa storia? Smettila di pensare a lui, per l'amor di Dio, non se lo merita.

Celia: Non parlare così di tuo padre. A me puoi dire tutto quello che pensi io debba sapere, ma non devi parlare così di tuo padre. È sempre tuo padre anche se non è più mio marito.

Grace: O Gesù.

Celia: Che cosa hai detto?

Grace: Niente.

Primo piano di Celia che le lancia un'occhiataccia, poi la camera allarga l'immagine e vediamo Celia che si dirige verso i fornelli, dove sta bollendo l'acqua per le aragoste.

Celia: Quante ne hai portate Elliott?

Elliott: Sei. Il papà e Nigel sono andati a vedere il pozzo dei Traylor. Torneranno a minuti.

Celia: Bene. Mettiamo questa roba nell'acqua. 

Celia solleva il coperchio del pentolone, e il vapore esce a fiotti, appannandole gli occhiali da vista e tutta l'immagine si appanna per riaprirsi con tutta la famiglia seduta a tavola.

Voce Fuori Campo (Elliott): La cena è trascorsa tranquillamente. Herb era in vene di domande, e noi abbiamo risposto obbedienti. Nigel e Julie hanno parlato del loro lavoro, Grace parla dello studio legale, ed io di una commedia che ho visto recentemente a Broadway. Celia era seduta a capotavola, e di quando in quando ha fatto un commento o una domanda, quel tanto che è bastato per non metterci in ansia, e perché non incominciassimo a fissarla per tutto il pasto. Mi accorgo che i suoi occhi continuano a scrutare Herb.

Nigel: Bene, andiamo a prenderci un gelato o no?

Voce Fuori Campo (Elliott): Tutte le sere fin dal nostro arrivo, siamo andati a prendere un gelato dopo cena, soprattutto dietro le insistenze di Nigel e Julie, che vanno matti per i gelati, ma ancor di più per i riti.Questa sera Grace è particolarmente accondiscendente. Di solito si oppone a queste spedizioni per il gelato.

Grace: Che splendida idea, andiamo.

NIgel: Andiamo, andiamo. Mamma, sei dei nostri?

Celia: (mentre è intenta a lavare i piatti al lavandino) No, andate avanti voi.

NIgel: E tu, papà?

Herb: No, io sono cotto. Ma portatemi del cioccolato.

Nigel: Mi dai i soldi?

Herb gli allunga una banconota da venti. 

Interno - Gelateria.

La scena stacca all'interno di una gelateria. I ragazzi sono seduti in un separé rosato con i sedili di pelle dallo schienale alto, e una cameriera in uniforme rosa porta loro una coppa di gelato cadauno. Cominciano a mangiarli in silenzio, con una specie di dedizione laboriosa. 

Grace: E allora per quando è fissato il summit?

Julie: Che cosa intendi dire?

Grace: Intendo dire che dovremmo fare una chiacchierata circa quello che sta succedendo tra la mamma ed il papà. Intendo dire che, a mio avviso, dovremmo smetterla di fare finta che tutto sia normale quando non lo è affatto.

Nigel: Io non sto fingendo.

Julie: Neanche io. Siamo perfettamente consapevoli di quello che sta succedendo.

Elliott: Grace, cosa ti ha detto la mamma?

Grace: Tutti e niente. La sto a sentire quando è arrabbiata e quando vuole piangere lo fa nella mia stanza. Un giorno è allegra, il giorno dopo è infelice. Non so perché abbia deciso di fare di me la sua confidente, ma lo ha fatto. Perché non ammettiamo semplicemente che questo è un fallimento? Il papà non ha voglia di stare qui, questo è certo, e penso che la mamma stia cominciando a pensare che non ne ha voglia neanche lei. E io, a mia volta, non sono sicura di averne molta voglia.

Nigel: La mamma crede nella tradizione.

Grace: La tradizione può diventare ripetizione quando finisci per attaccarti a qualcosa solo perché hai paura di lasciarla andare. (scuotendo la testa) Per quanto mi riguarda sono disposta a lasciarla andare.

Nigel: A lasciare andare cosa? La famiglia? Be', non mi sembra leale. Indubbiamente è una situazione stressante. Sono successe un sacco di cose. Ma questo non vuol dire che dovremmo cedere. Dobbiamo lavorarci sopra. Il fatto che le cose siano diverse non vuol dire necessariamente che sono cattive. Io per esempio, sono deciso a trarre il meglio da questa vacanza, per amor mio, ma anche per amore della mamma. A parte questo, senza questo.....

Grace: Lei non ha più niente.

Nigel rimane imbambolato a fissarla.

Grace: È meglio che te ne renda conto. Non ha più niente. Almeno questo lo ha detto. La sua vita intera è andata a catafascio quando papà l'ha lasciata, Cape Cod o meno. Questa vacanza non conta un accidenti di niente. Ma non è la fine. Potrebbe cominciare una nuova vita. Elliott, ti ricordi la prima volta che Nigel non venne a casa per Natale? Scommetto che tu, Nigel, non hai mai immaginato quanto fossero tutti turbati. Il Natale non sarebbe più stato Natale senza che tutta la famiglia fosse presente, dissi io, quindi tanto valeva non celebrarlo affatto. Ma poi arrivò Natale, e noi lo celebrammo comunque. Siamo sopravvissuti, e forse eravamo anche un po' sollevati nello scoprire di non essere dipendenti dalla tua presenza come pensavamo, sollevati di essere capaci di lasciar perdere alcuni di quei vecchi rituali, quel vecchio sentimentalismo. Fu come una prova generale per altre perdite che, come tutti noi sapevamo, avremmo dovuto affrontare un giorno o l'altro, forse per questa.

Nigel ha le braccia intorno a Julie, e le sue dita le stringono forte la spalla.

Nigel: Pensavo che non importasse a nessuno.

Esterno - Cottage Cape Cod.

La scena cambia e ci mostra l'auto dei ragazzi che si ferma di fronte al cottage. Le le luci sono ancora accese.

Grace: (mentre scende dall'auto) Mi sorprende che sia ancora alzata.

Elliott: Non è tanto strano. Probabilmente si sta facendo uno spuntino.

La camera segue i ragazzi che arrivano alla porta di casa ed Elliott è il primo ad entrare.

Interno - Cucina del Cottage.

Immagine della porta che si apre ed Elliott che si appresta ad entrare.

Elliott: Ciao, mamma. (poi si ferma bruscamente con gli altri dietro di lui) Che cosa succede?

L'inquadratura allarga mostrandoci Herb in piedi vicino all'asse da stiro, con indosso la giacca. Ha la faccia rossa e gonfia, gli occhi abbassati su Celia che è seduta al tavolo di cucina con il suo accappatoio rosa, e piange, con la testa appoggiata sugli avambracci. Di fronte a lei, su un piatto, c'è mezzo pompelmo, e un cucchiaino col bordo seghettato.

Grace: Cos'è successo?

Herb: Non è niente, ragazzi. Vostra madre ed io stavamo solo discutendo.

Celia: Oh, piantala. (sollevando leggermente la testa. Ha gli occhi rossi e gonfi di lacrime) Perché non glielo dici, visto che tutt'a un tratto ti sei scoperto tanto onesto? È arrivata l'amica di vostro padre. È in un hotel in città. Lo avevano progettato fin dall'inizio, ma a vostro padre non sembrava il caso di dirlo a nessuno di noi. Peccato che mi è capitato di incontrarla questa mattina, mentre stavo facendo la spesa.

Elliott: Dio mio (appoggiandosi contro la parete della cucina)

Grace: D'accordo, però adesso cerchiamo di non essere isterici. Cerchiamo di chiarire questo problema. Papà, è vero?

Herb: Sì. Mi spiace di non averlo detto a nessuno di voi, ma avevo paura della vostra reazione. Marian è qui soltanto per il weekend. Se ne andrà lunedì. Pensavo che avrei potuto vederla durante il giorno, e nessuno l'avrebbe saputo. Ma adesso che è una cosa risaputa, mi rendo conto che un ulteriore inganno sarebbe una pessima idea. Comunque vi sembra che chieda troppo? Non chiedo altro che passare un po' di tempo in città con Marian. Sarò a casa per i pasti, e durante il giorno sarò tutto per la famiglia. Nessuno di voi dovrà vederla.

Grace: E questo ti sembra corretto nei confronti di Marian?

Herb: È stata un'idea sua.

Grace: Capisco.

Celia: Corretto per Marian, corretto per Marian. Tutto questo deve essere corretto nei confronti di Marian. In queste due settimane avresti dovuto essere corretto con me più che altro!

Primo piano di Celia che prende un fazzoletto e se lo strofina sul naso e sugli occhi, poi vediamo Julie che non fa che abbottonarsi e sbottonarsi il collo della camicetta.

Herb: Sta a sentire, Celia. Qui c'è qualcosa che non è chiaro. Quando ho accettato di venir qui per queste settimane, era soltanto in qualità di amico e di padre. Niente altro.

Celia: (gridando) E allora vattene! Mi hai fatto cadere più in basso di quanto non avrei mai pensato, e adesso non star lì a rigirarmi il coltello nella piaga. Vattene e basta.

La camera segue Celia che tremando va verso il bancone, prende una tazzina di caffè, e ne sorseggia un goccio. Il caffè trabocca, e cade in gocce bollenti sul pavimento.

Grace: Sentite, mi sembra che dobbiamo parlarne. Possiamo affrontare questa situazione, se ci mettiamo un po' di buona volontà.

Nigel: Non ha senso. Non c'è più niente da dire. (si siede al tavolo e Julie gli prende la mano)

Grace: Come sarebbe a dire che non c'è più niente da dire? C'è tutto da dire qui. L'unica cosa che non abbiamo fatto è parlare di questa situazione come dovrebbe fare una famiglia.

Celia: (posando la tazzina) Ma state zitti tutti e due. Non ne sapete proprio niente. È tanto semplice, da essere addirittura imbarazzante. (si mette le mani sul petto e tira un respiro profondo e tremante) Qui c'è solo una cosa da dire, e sono io che devo dirla. Ed è il semplice fatto che io amo vostro padre, e che lo amerò sempre. Mentre lui non mi ama e non mi amerà mai.

Per qualche secondo silenzio assoluto. Nessuno risponde. 

Voce Fuori Campo (Elliott): Ha ragione. Nessuno di noi sa niente di tutto questo, nemmeno Grace. Siamo senza parole, come spettatori che guardano una donna sull'orlo di un abisso: incapaci di qualsiasi gesto, possiamo solo stare a guardare, in attesa di vedere che cosa farà dopo. 

Primo piano di Celia che si gira verso Herb.

Celia: Mi hai sentito? Ti amo. Puoi sfuggire da me, ma non potrai mai sfuggire a questo.

Stacco su Herb che tiene gli occhi fissi sulla finestra al di sopra della testa di Celia, evitando con cura di guardarla

Voce Fuori Campo (Elliott): L'espressione sulla sua faccia di mio padre è quasi semplice, quasi dolce: le labbra chiuse, anche se non strette, gli occhi altrove. In cuor suo, se n'è già andato.   

 

   Schermo nero. 

Partono i titoli di coda.

 

FINE

 

Al cinema dal 17.03.2001 al 03.08.2001

Box Office

Incasso Sett.

Incasso Tot.

Pos.

24.03.2001

59.156.015

59.156.015

1

31.03.2001 38.960.350 98.116.365 1
  7.04.2001 33.304.900 131.421.265 2
14.04.2001 38.069.096 169.490.361 2
28.04.2001 9.787.830 179.278.191 10
  5.05.2001 27.403.688 206.681.879 4
12.05.2001 30.679.106 237.360.985 5
19.05.2001 30.253.112 267.614.097 3
26.05.2001 28.830.693 296.444.790 5
  2.06.2001 60.878.196 357.322.986 2
  9.06.2001 20.434.041 377.757.027 6

16.06.2001

24.227.628 401.984.655 5

30.06.2001

15.533.960 417.518.616 8

07.07.2001

14.710.609 432.229.225 6
14.07.2001 11.975.497 444.204.722 10
21.07.2001 9.933.151 454.137.872 11
28.07.2001 13.968.377 468.106.250 10
28.07.2001 7.675.161 475.781.411 11


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