5 Minutes
Prima di venire al
commento vero e proprio sul film è d'obbligo esprimere la propria opinione
sul fatto che un corto, perché senza ombra di dubbio di un corto si tratta,
occupi una sala del cinema virtuale. Ebbene, a parte il fatto dell'impegno
per il quale la mia opinione è già chiara sin dai tempi dei "summary movies",
sono contrario alla presentazione di un corto in sala per il semplice fatto
che la cosa non è realizzabile nemmeno con la fantasia. Se infatti in un
summary, giocando con la propria immaginazione, è possibile ritrovare un
intero film, il corto rimane un corto ed è impensabile che da solo occupi
nella realtà una sala cinematografica (rassegna a parte nelle quali tra
l'altro sempre ne vengono proiettati più di uno). Ora però, visto che il
regolamento del gioco vieta la sua proiezione, passiamo al giudizio
dell'opera di Dave. Il punto di partenza per film di questo genere è l'idea
ed in questo caso bisogna dire che il produttore ha centrato il suo
obiettivo: ottima. Nella media la prova degli attori con Thornton una spanna
sopra Gould leggermente sotto tono. Regia difficilmente valutabile ma
comunque all'apparenza sufficiente. Nel complesso un bel 80% come corto ma
un 40% come film. Sito accattivante e locandina molto bella.
Share: 60% |
90° Minuto
Una nuova casa di produzione a Cinematik! Che
bello! Fu con molto piacere che mi apprestai a vedere questo film con il quale
l'esordiente Sogno Italiano si presenta per la prima volta nei cinema ma devo
ammettere che alla fine della visione la delusione fu notevole. Non conoscendo
il produttore così prima di giudicare il suo lavoro ho cercato di sapere
qualcosa di lui (o lei? mmhh... difficile che sia una donna...) ma purtroppo non
ho ricevuto risposte. A questo punto rimane il risultato dell'opera paragonato
esclusivamente agli altri lavori presenti nei cinema ed allora le parole
potrebbero essere veramente impietose. Unica attenuante l'inesperienza e la
buona volontà ma per tutto il resto pollice verso. Fino ad oggi il giocatore più
giovane mi pare abbia 16 anni e presumo che nemmeno "Sogno Italiano" scenda
sotto questa età ma, comunque sia, chiunque abbia frequentato una scuola dove
gli è stato insegnato a scrivere sicuramente ha anche avuto insegnamenti di
grammatica ed altro, cosa che pare non concordi con la sceneggiatura di questo
sfortunato film. Aggiungiamo un cast improbabilissimo, una storia esile esile
che alla fine non porta a nulla e cosa rimane? Un'opera volonterosa e
semplicissima, e questo poteva anche essere un pregio, ma senza alcun pregio.
Locandina altrettanto semplice ma di buon gusto.
Share: 30% |
A Clockwork Orange
A presto il commento...
Share: 50% |
Addio, L'
Vincitore
del Cisterna Summer Festival il nuovo film della Cristian Production è una
deliziosa storiella tratta da Dylan Dog con tanto Steven King ma anche con
una buona dose di Harmony per addolcire il tutto. Il risultato? Un film
gradevole, a tratti difficile da seguire, ma ben fatto. Il regista ci mette
la sua (buona) mano dall’inizio alla fine anche se il soggetto non sembra
essergli congeniale. Phoenix, nonostante qualche eccesso di Nicolascagismo tiene il
suo personaggio senza problemi e la Hudson è così brava da sembrare una morta sin dalla prima scena. Ed il povero Renfro? Beh, cos’altro
potrebbe fare se non …ma cosa lo scrivo a fare? Tanto lo immaginate già.
Volete sapere com’è il film nel complesso? Buono, andatelo a vedere,
soprattutto adesso che sapete di cosa si tratta.
Share: 61%
|
Alexander Nevsky
La vulcanica casa di produzione E&G
torna sugli schermi di Cinematik con questo piccolo omaggio al grande
Ejzenŝtejn ed ancora una volta i paralleli con l'originale sono pressoché
obbligati. Cominciamo subito con il dire che questa volta la solita
sceneggiatura un po' schizofrenica alla quale ci ha abituato la casa
produttrice romana ben si adatta alla pellicola, e con la constatazione che
i dialoghi sono ben curati e scorrevoli. Se a questo aggiungiamo la buona
prova del regista, che affronta con la dovuta modestia il confronto, e la
solita scontata bravura di Johnny Deep il risultato finale che ne emerge è
un'opera piacevole e dotata di una sua indubbia eleganza. Un po' sciupati
gli effetti speciali nella battaglia finale che fanno pensare più al
naufragio del Titanic che ad un combattimento su un lago ghiacciato finendo
così con il far rimpiangere gli ingenui ghiacci finti dello stupendo
Aleksandr Nevskij datato 1938. Nel complesso una bella prova di carattere
per la E&G che dopo tante delusioni sforna finalmente un buon prodotto. Ah,
un'ultima considerazione... perché affidare la colonna sonora a John
Williams? E soprattutto perché non lasciarlo libero di esprimersi su basi in
stile "Missouri Breaks" anziché costringerlo alle pomposità sul genere
Spilberg/A.I.? Peccato vedere sciupato un così bravo compositore in un
progetto che decisamente non pare essere sulla sua lunghezza d'onda.
Share: 66%
|
Almost Heaven
Due storie parallele che si incrociano
per un momento per poi separasi nuovamente ma la vita, anche se
all'apparenza pare non sia accaduto nulla, è cambiata. Una piccola, bella
idea splendidamente rappresentata da Cadillac Ranch attraverso questo film
che si avvale di bravi attori e di una bella colonna sonora. Giudizio
fortemente positivo quindi a conferma, ancora una volta, del valore dello
sceneggiatore Cesare Carugi grazie al quale, all'uscita dal cinema, ci
sembra di avere qualche granello di sabbia tra i denti.
Share: 80% |
Andiamo all'Havana
Salutiamo con piacere un altro
importantissimo mezzo debutto. Questa volta si tratta della Acp Pictures di
Capitan Pinox che presenta per la prima volta una sua produzione nelle sale
del suo Cinematik.
Duro
quindi giudicare il lavoro di chi ha fatto e sta facendo tanto per tutti
noi... beh, ad essere sinceri, non è poi così duro perché, da giudicare,
non c'è assolutamente nulla in questa specie di "Via Zanardi"
romano. Un finale carino più o meno appiccicato ad una non-storia non si
può considerare un film. Speriamo che questo esordio sfortunato sia dovuto
alla voglia di partecipare a tutti i costi a questo gioco meraviglioso. Non giudicabile.
Share: 30% |
Animal Farm
Incredibile lavoro della Papele 'o
Marenaro Production che è riuscita nella quasi impossibile impresa di
presentare un film d'animazione sugli schermi di Cinematik. Unico neo il
finale troppo schematico ed esclusivamente politico che intacca un primo
tempo veramente travolgente durante il quale i movimenti degli animali e le
più piccole particolarità rasentano il capolavoro. Una pellicola che
conferma il valore della casa di produzione partenopea che con questa nuova
opera si scrolla definitivamente di dosso l'ombra ingombrante di Stanley
Kubrick che ha accompagnato l'uscita del suo primo film. Molto bello ed
assolutamente imperdibile per tutti coloro che non conoscono il libro.
Share: 78% |
Attacco a
Hiroshima
Come molti sanno ed altri avranno
capito, sono un amante del Giappone, della sua storia e della sua cultura.
Vedendo questo film all'inizio ho provato un forte imbarazzo poi ho capito
che forse era il caso di prenderlo per quello che in realtà è: un film di
pura fantascienza. Tutto è così irreale che non si può giudicare se non
pensando ad un'opera di pura finzione storica indirizzata ad un pubblico che
predilige film d'azione alla "Rombo di Tuono" dove il contenuto è
assolutamente irrilevante. Snowman ha fatto sicuramente un lavoro migliore
rispetto al suo criticatissimo "Behind Eyes Shut" (anche se c'è
ancora tanto da migliorare) ma, il mio voto finale non può non tenere conto
di un titolo decisamente inopportuno.
Hiroshima, purtroppo, è stata ben altra cosa, ma molti ancora non lo sanno
e film come "La Pioggia Nera" spero servano soprattutto a
loro.
Share: 25% |
Avvocato di strada, L'
Però, che bel debutto per World
Entertainment! Ben diretto da un sempre bravo Demme il film è supportato da
un cast di ottimi attori (un po' pochini a dire il vero) che appaiono
perfettamente a loro agio nelle rispettive parti. La pellicola, di ormai
classica ambientazione "legal/Grisham", pur non brillando per
originalità riesce a dare al pubblico quello che si aspetta ed anche
qualcosa di più, tanto che anche Tom Cruise riesce a riscattare l'opaca
prestazione data con "Il Socio". Un esordio che costringe questa
promettente casa di produzione a prestare molta attenzione in occasione della sua
prossima uscita perché, a questo punto, ci aspettiamo da lei solo opere di
prima qualità.
Share: 70% |
Baol
A presto il commento...
Share: 50% |
Una bara piena di
soldi
Un wester ambientato ai giorni nostri
con duelli sparatorie nei saloons come ai vecchi tempi, di certo improbabile
ma non impossibile. Preso per buono questo particolare, che dona
originalità ad una trama vista e rivista migliaia di volte, la pellicola
risulta godibile e divertente. Esagerato ed irreale come i migliori western
d'annata ma con tocchi d'ironia che ricordano "I Predatori dell'Arca
Perdura", grazie ad una buona sceneggiatura il film è sempre
scorrevole e supportato da un'onesto cast di attori...meno uno. Scoprirete
da soli chi è alla fine del film quando penserete speranzosi:
"Speriamo che quella bara non venga aperta mai più". Locandina
bella ed in tema.
Share: 75% |
Batman:
Il Ritorno del Cavaliere Oscuro
Il tam-tam pubblicitario ci assicurava un
colossal senza precedenti, un'opera alla quale gli spettatori di Cinematik
non avevano mai assistito prima d'ora, ed effettivamente l'impianto scenico
e gli effetti visivi di questa pellicola sono assolutamente perfetti. Il
limite, come spesso succede in questo genere di film, è tutto nell'obbligo
di dovere riassumere il mitico fumetto di Frank Miller in due ore di
immagini, cupe e violente, che pur rendendo mirabilmente omaggio
all'originale, non riescono ad esaurire la sete di fumetto dello
spettatore/lettore ma sono in grado di entusiasmare lo spettatore/cinefilo.
Voi a quale delle due categorie appartenete? Da non perdere.
Share: 85% |
Behind Eyes
Wide Shut
No comment! Anzi un commento ci
vuole...ma davvero per fare spazio a questo "film"(?) (forse un
servizio del TG4!) opere come "Caesar" e "Sleep of the
Dead" sono relegate nelle sale di seconda visione?. Vabbé,
pazientiamo una settimana.
Share: 10% |
Ben Babie
Curioso ed intrigante questo
primo film della A Band Apart Films, casa di produzione che si affaccia per
la prima volta a Cinematik con un'opera originale e sopra le righe.
Tarantino spadroneggia alla regia, il film ci guadagna ma a soffrirne sono
gli attori che si perdono in un vortice di immagini ben girate ed
affascinanti. Joe Pesci in particolare sembra sopraffatto dalla parte mentre
gli altri sono splendidamente "fumati". Un film che merita
un'attenta visione. Un ottimo inizio per A Band Apart Films.
Share: 60% |
Bentornato Dio
Fantàsia Pictures si conferma leader di
Cinematik riuscendo nella difficilissima impresa di realizzare una vera
commedia virtuale. "Bentornato Dio", infatti, è un perfetto esempio di
commedia americana, supportato da un cast impeccabile dove spicca uno Steve
Martin la cui parte sembra scritta su misura per lui e la scelta di
presentare la pellicola a ridosso del periodo natalizio permette anche agli
spettatori virtuali di affrontare con un sorriso e qualche speranza in più i
prossimi giorni di festa dopo i cupi mesi appena trascorsi. Ci voleva
proprio! Locandina impalpabile.
Share: 69% |
Betsy Blues
A presto il commento...
Share: 50% |
Bloody Mary
Il primo film di Cinematik parte in modo
convincente e continua incalzando lo spettatore...bum...crash...bang...pieno
d'azione a non finire. Forse anche troppa. Uno spettacolo pirotecnico per
divertirsi in compagnia.
Share: 60%
|
Blue
Movie
Torna nei cinema virtuali la Cristian
Production e lo fa con la consueta professionalità che lo contraddistingue
ormai da diversi anni e che ha permesso alle sue opere di andare sempre più
perfezionandosi. BLUE MOVIE è stato forse il film più chiacchierato e più
atteso del CSF 2003 e di certo non ha tradito le aspettative confermandosi
opera di indubbio valore stilistico e stravincendo non solo come miglior
film ma affermandosi anche nelle categoria miglio regia e miglior
sceneggiatura. Curato nei minimi dettagli non lascia spazio a sbavature ed
offre allo spettatore uno spettacolo chiaro ed apparentemente senza difetti.
Danny De Vito si dirige e recita in maniera strepitosa duettando con un John
Travolta ed una Mira Sorvino che gareggiano in bravura, ma è tutto il cast
che trascina il film in un modo a dir poco travolgente. L’idea del film nel
film pur essendo stata sfruttata nei modi più disparati rimane sempre
affascinante ed anche se in questo caso appare impossibile non pensare a
“Boogie Nights” il contesto è assolutamente diverso. Mentre nel film di Paul
Thomas Anderson si trattava il tema dei films hard-core di serie B, quelli
destinati al circuito a luci rosse se non addirittura al mercato Home Video,
nella pellicola di Danny De Vito è la cinematografia più seria ed impegnata
che vorrebbe sdoganare l’hard e portarlo ad un livello artistico al pari
degli altri generi e quindi sarebbe logico pensare che questa seconda
pellicola venga accolta con maggior simpatia da una platea sempre avida di
novità e di eccessi. Ma mentre i protagonisti di Boogie Night riuscivano con
la loro naturalezza ad accattivarsi le simpatie del pubblico quelli di BLUE
MOVIE con i loro eccessi ingigantiti fino all’esasperazione lasciano il
fondato sospetto di un’operazione volutamente troppo sopra le righe che non
portano il pubblico a parteggiare per la sua riuscita finale e l’unica pecca
di BLUE MOVIE, film che se non vogliamo definire apertamente porno potremmo
eufemisticamente definire come “fortemente erotico”, è che per assurdo
finisce a lungo andare con l’apparire come una pellicola un po’ freddina e
fine a sé stessa. Certamente gli eccessi sono voluti e necessari per la
buona riuscita del film ma forse un leggero ammorbidimento ed un po’ più di
umanità avrebbe potuto giocare a favore dei protagonisti di questo
bellissimo film. Locandina anonima.
Share: 84% |
Bravi Ragazzi
Marco Communication fa il suo debutto a
Cinematik con un'opera che il regista Danny Boyle avrebbe anche potuto
intitolare "Trainspotting 2 - London Calling". Ogni tipo di
eccesso viene descritto con l'intento di essere a tutti i costi amorale ma
questa volta il regista getta il sasso per poi ritirare la mano più e più
volte lasciando al pubblico la sensazione che manchi qualcosa. La vita
quotidiana dei ragazzi risulta alla fine quasi scontata ed il tutto scorre
su un binario parallelo allo spettatore senza mai incrociarlo. Un modo per
godersi il film però c'è: dimenticarsi di avere visto "Trainspotting"
e godersi "Bravi Ragazzi" per quello che è, una buona opera prima
che permette alla Marco Communication un esordio dignitoso.
Share: 65% |
Caccia
All'Oscar
A presto il commento...
Share: 50% |
Cacciatore
e la Preda, Il
Non è mai facile riportare sullo
schermo un vecchio film e Reynolds ha scelto la maniera più semplice, ma
che spesso è risultata la migliore, riprendendo fedelmente l'originale. Il
film scorre su binari sperimentati e risulta godibilissimo, anche se tutto
il peso è sulle spalle di Duvall che da solo riesce a creare la tensione
necessaria a tenere lo spettatore incollato alla sedia e che offusca un
Denzel Washington decisamente deludente. Anche se oggi il film può
risultare anacronistico una buona prova prova per Cadillac Ranch che si
ripresenta con una sceneggiatura nettamente migliorata ma che ancora non
permette allo spettatore di "vedere" il film in tutti i suoi
particolari.
Share: 58% |
Caesar
Questa volta ci troviamo a scrivere di
un film dopo che già è stato sottoposto al giudizio del pubblico e, visto
il grandissimo successo, onestamente ci aspettavamo molto di più. Certo,
non ci sono critiche da fare ma, purtroppo, neppure elogi particolari se non
per la sceneggiatura sempre godibile e chiara (come da abitudine per
Cristian Production e Marco Communication). Il film, pur apprezzabile nella
sua totalità si srotola stancamente, piatto e senza scossoni fino ai titoli
di coda ed, allontanandosi dalla sala, si rimane con la sensazione che
manchi qualcosa. Tom Cruise non aiuta e, sempre alla ricerca disperata di
sembrare un attore "serio", è colpevole di sminuire la figura del
grande condottiero facendolo apparire un dandy innamorato. Da parte loro
Connery e lo stereotipato Phoenix riescono a strappare la sufficienza senza
brillare. Un'opera ben delineata ma fredda per un'occasione
mancata.
Share: 67% |
I Cancelli dell'Eden
Può un film chiaramente
ben fatto, ben studiato e ben realizzato non piacere? Evidentemente sì e
personalmente questo I Cancelli dell'Eden della World Entertainment ne è la
prova. Inizia a vederlo tempo fa poi la storia non mi "prese" ed il film
finì nel dimenticatoio. Poi un amico mi disse: "finiscilo, vedrai che è
interessante", ma anche la seconda prova andò male. Infine il produttore in
persona mi chiese notizie sul film e con un certo sforzo sono arrivato alla
fine. Non ho nessun motivo per dire che la pellicola abbia meno di altre che
mi sono piaciute, semplicemente non è riuscita ad attirare la mia attenzione
e scena dopo scena ha continuato a non interessarmi minimamente lo
svolgimento della storia che mi è parsa sconclusionata, non divertente e
spesso fine a sé stessa. Che dire al produttore? Mi spiace ma pur notando ed
apprezzando tutti gli sforzi fatti per rendere l'opera molto particolare,
alla resa dei conti il film "non ha toccato le mie corde". Discreta la
locandina.
Share: 58% |
Casa
delle Fiabe, La
Azzeccatissimo ritorno sugli schermi
per Buster Films che con questa pellicola horror/fiabesca/adolescenziale,
dopo il buon "The Divine Rock Street Band" continua a mantenere un filo
diretto con quel target di pubblico giovanile che è alla ricerca di cinema
ben fatto ma senza eccessi. La visione è piacevolissima ed i protagonisti si
dimostrano bravi senza voler strafare a tutti i costi. Il regista sembra
divertirsi e con buon mestiere riesce a nascondere la partenza un po' lenta
della sceneggiatura. Il risultato finale è un ottimo film che, volendo a
tutti i costi fare paragoni, potrebbe ricordare a tratti i grandi "Stand by
me" ed "In compagnia dei Lupi" ma con la spensieratezza di "Chi ha paura
delle streghe".
Share: 79% |
Casinò Royale
A presto il commento...
Share: 50% |
Il Caso Vertigo
A presto il commento...
Share: 50% |
Castle Rock's Tales
La Nuno Production, che in mancanza dei
gemellini Balsamo ha strappato alla Cadillac il titolo di casa più prolifica
del momento, raddoppia la sua presenza nei cinema presentando un film ad
episodi tratto da tre racconti di Stephen King peraltro già proposti sullo
shermo qualche annetto fa. Siamo nel 1985 quando esce L’occhio del gatto, la
prima vera sceneggiatura originale del caro King e si tratta di un film
composto da tre episodi collegati tra loro dalla presenza di un gatto, e due
di queste storie, Quitter's Inc. ed Il Cornicione, le ritroviamo anche in
Castle Rock's Tales (la terza, The General, probabilmente la migliore, fu
scritta per l’occasione da King). Difficile non fare paragoni e se da una
parte abbiamo la conferma del talento di Francesco Sordi ancora una volta
molto abile nello scrivere una sceneggiatura lineare e scorrevole,
dall’altra riaffiora qualche dubbio nei confronti del cast. Se risulta
improponibile mettere a confronto il sempre ottimo James Woods con il pur
bravo McConaughey (del quale io penso di essere uno dei pochi, se non
l’unico, estimatore) che in Quitter's Inc. si rivolge ad un centro per
smettere di fumare che ha dei metodi decisamente sadici e molto discutibili,
ne Il Cornicione abbiamo un uomo che viene costretto a passare sul
cornicione di un alto palazzo ed è difficile pensare a Kevin Spacey come
tennista di professione (nella precedente versione il ruolo fu interpretato
da Robert Hays che anche se meno carismatico era decisamente più atletico ed
adatto alla parte, anche se ritrovare il pilota dell’Aereo più Pazzo del
Mondo in un thriller non fu il massimo). Entrambi gli episodi sono comunque
da considerarsi nel complesso riusciuti ed interessanti. Deludente invece Il
Word Processor degli Dei, uscito nel 1985 nella serie tv Salto Nel Buio, che
si basa su un fattore informatico che ha ormai fatto il suo tempo risultando
oggi decisamente anacronistico e si avvale di cast (volutamente) eccessivo.
La scelta di affidare il compito di collegare gli episodi tra loro al
guardiano di un faro non è male e la regia di Richar Donner è come al solito
più che sufficiente… proprio come il film.
Share: 65% |
CatHitler
A presto il commento...
Share: 50% |
La Cattiva Strada
LA CATTIVA STRADA è una pellicola che si incastra tra SON OF GOD e CUORE
CATTIVO, ma non solo, perché il sempre ottimo Fabrizio Casu riesce grazie ad
alcuni flashback a creare una storia che anticipa il primo film della
trilogia permettendoci di entrare più intimamente in contatto con la
controversa figura di Seamus. Il film, pur con alcune scene (penso
volutamente) eccessive ed improbabili come l’agguato in auto, è praticamente
perfetto. La storia scorre sicura su più binari e la pellicola marcia senza
intoppi dal principio alla fine, merito della grandissima sceneggiatura di
Casu. I personaggi principali hanno la giusta profondità e la pignoleria
nella descrizione delle scene d’azione anche se a volte potrebbe apparire
eccessiva è il marchio di garanzia della Nuoro’s. Il cast è oggettivamentes
ottimo, anche se personalmente ogni volta che vedo in una pellicola Kirsten
Dunst spero muoia nei primi dieci minuti così da liberarmi della sua vista e
qui, in particolare, come killer mi è sembrata improbabile, anche se nel
giro di poche sparatorie devo ammettere che è migliorata parecchio
diventando assassina spietata e dalla mira infallibile per poi alla fine
pentirsi, … carattere decisamente debole e volubile la bimba. Meraviglioso
Colin Farrell, ed è un peccato sapere che non interpreterà più Seamus, ma
chissà, non è detto che un giorno non lo rivedremo anziano e stanco mentre
incontra uno dei suoi figliocci proprio come Richard Chamberlain/Jeremiah ha
fatto con lui. Un Chamberlain che anche nei momenti difficili nei quali uno
della sua età difficilmente risulterebbe credibile riesce ad essere così
bravo da far credere che lui possa fare tutto senza difficoltà. Regia
standard (ossia ottima) per un Woo come ai vecchi tempi. Colonna sonora
molto attenta ed azzeccata che mi ha piacevolmente attratto e che colpisce
nel segno. Sito curato e pieno di curiosità con quei bloopers e la ricetta
che regalano un qualcosa in più. Locandina bella ma molto buia e forse
fuorviante per il genere della pellicola.
Share: 90% |
I
Cavalieri dello Zodiaco
Sceglie un campo veramente difficile la Movie
Wolf per approdare a Cinematik. È infatti ormai accertato che i generi fantasy e
fumettistici non sono, come del resto nel mondo reale, adatti a tutti. Il
rischio è che chi non ama il genere non ne venga attratto mentre, al contrario,
gli appassionati risultino alla fine i critici più esigenti e, a volte, cattivi.
Personalmente devo dire che non amo particolarmente i fumetti ma che mi
piacciono molto le trasposizioni dei vari supereroi nel contesto cinematografico
ma questi "Cavalieri dello Zodiaco" proprio non so chi siano. A questo punto
risulta chiaro che il mio giudizio diventa solo ed esclusivamente tecnico. la
storia, almeno per un profano, non è sempre chiara e risulta difficile da
seguire. Poi abbiamo l'uso del passato... perché? Grave errore! Toglie
l'immediatezza all'immagine e si finisce a "leggere" il film anziché "vederlo",
ma questo è chiaramente un errore di inesperienza Cinematikiana che il
produttore sicuramente non ripeterà nei prossimi capitoli della saga. Non
conoscendo gli originali fatico a giudicare gli attori ma, così ad occhio, mi
pare azzeccata la scelta di Ryan Phillippe mentre Kristen Dunst è quanto di più
orrido (cinematograficamente parlando!) si possa immaginare. In attesa dei
prossimi capitoli... Locandina bella ma troppo cupa.
Share: 60% |
I
Cavalieri dello Zodiaco Episode 2: Le 12 Case
A presto il commento...
Share: 50% |
Chicago 1871
Ancora Cadillac Ranch che, dopo il
meritato successo di molte sue pellicole indipendenti che ci hanno permesso
di percorrere in lungo e in largo il favoloso West, ottiene la fiducia di
Hollywood ed arriva a produrre una pellicola a più ampio respiro che,
attraverso un affresco familiare degno di "C'era una volta in America",
arriva a soffermarsi su una precisa pagina della storia Statunitense. Messo
da parte il tono quasi esclusivamente cupo e tragico al quale la Cadillac ci
aveva abituati, nella pellicola si ritrovano finalmente i momenti agrodolci
della vita quotidiana dei protagonisti. Un grande cast ed una campagna
pubblicitaria da far paura si contrappongono alla scelta di un regista,
Richar Donner, che, seppure di grande esperienza, non sembra fare nulla di
più che il suo onesto mestiere senza nulla voler aggiungere al film, ma
probabilmente quella di scegliere un direttore che mettesse fedelmente in
opera la stupenda sceneggiatura di Cesare Carugi è stata una precisa volontà
della Cadillac Ranch. Da vedere, rivedere, e studiare attentamente.
Share: 92% |
Il Cielo di
Hollywood
Dopo mesi di assenza (a
parte lo sfortunato documentario "YERBA DEL DIABLO: Istruzioni per l'uso"
co-prodotto con la Marco Communication) ecco l'atteso ritorno sugli schermi
di Cinematik per la Cristian Production. Non avevo dubbi che ancora una
volta il presidente Cristian ci avrebbe deliziato con un'ottima pellicola ma
lo svolgimento de "IL CIELO DI HOLLYWOOD" è addirittura stupefacente.
Giocando con una sceneggiatura scorrevole e mai banale gli attori gareggiano
tra loro cercando di superarsi scena dopo scena sempre ben controllati da un
Joel Coen discreto ma incisivo. Ottima prova anche per la splendida Tea
Leoni (chissà come sarebbe stato contento De Winter se al suo posto ci fosse
stata Catherine Deneuve! Ma forse non c'è niente di meglio per un sogno se
non rimanere tale... ). Nel complesso IL CIELO DI HOLLYWOOD è un bellissimo
film che riesce ad essere allo stesso tempo drammatico, ironico e pieno
d'azione ricalcando le orme di grandi capolavori del passato come "La
Stangata" con l'aggiunta di un "Effetto Notte" targato USA che rende omaggio
alla spettacolare macchina Hollywoodiana. Veramente una splendida prova di
maturità per la Cristian Production e sfido chiunque a non tenere conto per
i prossimi Ck Awards delle performance di attori del calibro di Hackman,
Boyle e Warden. Locandina di per sé non spettacolare ma più che ottima per
colpire lo spettatore.
Share: 80% |
Le Colpe
degli Altri
Non sbaglia un colpo Fantàsia Pictures che
per la sua terza uscita chiama Wes Crawen a dirigere un horror di grande
presa emotiva. Ancora una volta la qualità è di alto livello e la storia
originale. Lo svolgimento ricalca a tratti "Il Tocco del Male"
mentre l'abbondanza di scene pruriginose (perché si vede così poco
Victoria Silvestdt? Già che c'era tanto valeva scoprire le sue doti...)
potrebbe a tratti fare ricordare il collegamento sesso-morte tanto in voga
negli horror anni '80. Ma Crawen non si lascia invischiare nei soliti déjà
vu e "graffia" lo spettatore con un finale agghiacciante ma che
farà la felicità di molti. Gli amanti del genere non possono perderlo.
Share: 75% |
Cops
Essendo stato questo film
rimontato da MAGIA Production ci asteniamo da ogni giudizio e vi invitiamo a
vederlo per giudicare voi stessi.
Share: 44% |
Il Crepuscolo degli eroi
Grande Clint! Uno
dei pochi rimasti a far sì che comunque sia il film la spesa del biglietto sia
ripagata. Se poi a chiamarlo è la Fantàsia Pictures per recitare con una
sceneggiatura di Davide Pezzi allora veramente l'ingresso al cinema non ha
prezzo. Una storia scritta per lui e, soprattutto, per la sua età. Una trama che
passa in secondo piano se confrontata con l'atmosfera decadente, vera
protagonista del film, che percorre tutta la pellicola e che ha la sua forza
nell'approfondimento psicologico dei personaggi, costante della Fantàsia che
però questa volta supera sé stessa. Ma il film non è solo Estwood ed anche il
resto del cast non è da meno; in particolare Matt Dillon dimostra ancora una
volta, dopo l'ottima interpretazione in Ragazza n.44, di essere un grandissimo
attore e speriamo che, almeno questa volta, qualcuno se ne accorga
ricordandosene al momento dei Ck Awards. Il prologo forse non era necessario ma
ci poteva stare non fosse per la scena della doccia che, in questo film, ci sta
come l'ormai mitico cavolo a merenda. Bella locandina che riporta l'atmosfera
decadente del film anche se non ne rispetta a pieno il contenuto.
Share: 86% |
Dalia Nera
Terzo film in tre mesi per la POM, che
dopo i successi di Mosquito Attack! e de Il Caso Vertigo realizza al fianco
della ritrovata Arcadia Pictures un progetto molto complesso che trasuda
fatica, passione e rispetto per l’originale ad ogni fotogramma. Essendo lo
svolgersi degli avvenimenti inevitabilmente legata all’epoca della sua
creazione, ricordiamo che il film è tratto dall’omonimo romanzo di James
Ellroy a sua volta ispirato ad una vicenda realmente accaduta, il sempre
ottimo ed affidabile Peter Weir sceglie la strada del noir più classico
lasciando briglia sciolta agli attori ed avvolgendo il tutto con azzeccate
immagini cupe e torbide. La complessa ed ottima sceneggiatura ha costretto i
responsabili del cast ad un superlavoro che nel complesso è da considerarsi
positivo. Impossibile giudicarli tutti, diciamo che tra i promossi troviamo
Laura Harring, Russell Crowe, Gillian Anderson, ed un’eccelsa Diane Wiest,
fantastica nella sua pur brevissima interpretazione. Tra gli onesti
lavoranti Harvey Keitel, Dennis Hopper, Sidney Pollack, e la maggioranza
del cast la cui innegabile professionalità si confonde inevitabilmente nei
mille rivoli del film. Passando alle delusioni invece dispiace nominare
Nikki Reed il cui unico difetto non è nella recitazione ma nel fattore tutto
psicologico di essere attesa come protagonista mentre in realtà risulta un
opaco alone per tutto il film, ma ad essere sinceri non si tratta di una sua
colpa. Deludente e senza appello invece la pessima interpretazione di Mickey
Rourke. Discorso a parte per Edward Norton perfetto nella parte con i suoi
ormai leggendari “occhi da pesce lesso”. Ma qui, andando incontro alla
pubblica flagellazione (Mel, vieni a filmare anche questa!) mi/vi domando
perché pur avendo la stessa oggettiva inespressività di, per esempio, Ben
Affleck l’uno venga puntualmente, ed a volte giustamente, maltrattato,
mentre Norton sia sempre supervalutato, che dipenda forse dal fatto che il
primo è ritenuto un sex simbol mentre il secondo è sempre pronto a
piagnucolare le sue disgrazie? Beh, sì, in effetti questa cosa fa molto più
pena ed agli occhi dei critici, la maggior parte attori/registi falliti, può
risultare una qualità non da poco. Nel complesso un gran bel film il cui
difetto potrebbe essere l’altezzosità, rintracciabile in molti dei grandi
noir della storia del cinema, con la quale sembra pretendere una rispettosa
distanza del pubblico. Ottimo il sito già in pole position per i prossimi Ck
Awards con approfondimenti e speciali di tutto rispetto. Locandina che
omaggia Chinatown, buona scelta.
Share: 76% |
La Danza Immobile
A presto il commento...
Share: 50% |
Dark Knight
Inutile dire che non ho mai letto il fumetto dal
quale è tratto questo film quindi il mio giudizio esula da qualsivoglia
motivazione derivante dal paragone con l’opera di Frank Miller ma si basa
esclusivamente sul Batman cinematografico. Dopo aver apprezzato “Batman” e
adorato “Batman - Il Ritorno” il mio interesse per questo assurdo personaggio è
andato scemando negli anni anche a causa della mediocrità che ha
caratterizzatole pellicole seguenti, ad esclusione dell’ottimo “Batman - Il
Ritorno del Cavaliere Oscuro”, confermata anche dall’ultimo della serie “Batman
Begins”. Entrare al cinema per vedermi “Dark Knight” che altro non si
preannunciava se non come una copia carbone della ultima uscita fatta dal
Pipistrellone non è stata una delle cose che ho fatto con maggior piacere in
questi ultimi giorni ed invece ecco che, con mia grande e piacevole sorpresa, mi
sono ritrovato a gustarmi una gran bella pellicola nella quale Batman alla fin
fine è solo un comprimario di gran lusso. Il vero protagonista del film infatti
è un umanissimo Tenente Gordon intorno alla vita del quale si srotola una
vicenda interessante ma fatta soprattutto di momenti ed emozioni della sua vita.
Onore quindi allo sceneggiatore Dario Galassi ed alla sua casa di produzione che
attraverso il Festival di Roma si presenta al pubblico di Cinematik con un
biglietto da visita più che convincente. Buona nella media la regia di Guillermo
Del Toro che a volte indugia in alcuni rallenty di troppo
ma comunque O.K.. Non tutte convincenti invece alcune scelte di casting. Pollice
in alto per molti dei personaggi secondari che dall’alto del loro grande nome
non hanno faticato ad interpretare il loro ruolo. Potrei addirittura azzardare
che a mio avviso sono sin troppi i ruoli affidati ad attori con nomi
altisonanti, ma è anche vero che nel cinema non è la prima volta che ciò accade;
tanto per fare tre nomi diciamo O.K. per Glenn Close e Adam West (applausi per
la scelta di West)
entrambi ottimi, così come O.K. per Ben Kinsley. Venendo ai protagonisti (o
presunti tali) posso chiudere un occhio su Billy Zane che si presenta come un
Batman non del tutto credibile, ma capisco che si tratta di un giudizio
opinabile (a proposito, stesso discorso per Demi Moore), mentre decisamente il
pollice è verso per Giancarlo Giannini. Mi è dispiaciuto alquanto vedere un
attore che tanto ammiro in una parte così fuori ruolo. Sia chiaro, la sua
interpretazione è stata pressoché perfetta, ma sin dalla sua prima uscita in
combattimento, dove lo vediamo lottare e sul principio tener testa a ben a tre
energumeni, mi ha innegabilmente fatto sorridere vedere questo vecchietto tanto
agile e fulmineo, perché se è vero che anche Harrison Ford/Indiana Jones riesce
in imprese impossibili per la sua età, è altrettanto vero che qui ci troviamo di
fronte ad un personaggio che vuole essere vero, reale e fortissimamente umano.
La pellicola scorre comunque molto bene dall’inizio alla fine e
l’unica nota importante che posso fare è relativa all’eccessivo uso della voce
fuori campo, alla quale sia chiaro non sono contrario per principio, ma che
Dario Galassi dovrà imparare ad usare con moderazione e solo ed esclusivamente
quando necessaria alla situazione ed al personaggio; per il suo Batman non
sempre mi è parso sia stato così. Locandina adatta ed accattivante. Giudizio
finale decisamente positivo.
Share: 70% |
Deep Space
Nuovo debutto al cinema virtuale di
Cinematik. Questa settimana è Lucamax a presentare la sua prima produzione.
Solo due settimane fa saremmo rimasti delusi da questo film corto ed
all'apparenza incompleto ma, alla luce degli ultimi avvenimenti, ci siamo
resi conto che i nuovi arrivati hanno bisogno di tempo e consigli per potere
migliorare e tentare di inserirsi nelle zone alte della classifica. È con
questo spirito quindi che diciamo che Deep Space essendo ben scritto, con
personaggi ben delineati nei propri ruoli (con Fowler/Pitt che usa la parola
"cazzo" praticamente in ogni frase), e con una storia che, almeno
fino ad un certo punto, esiste, è il punto di partenza per un percorso che
potrebbe portare la Lucamax alla realizzazione di films in grado di
soddisfare maggiormente gli spettatori di Cinematik.
Share: 49% |
Deep Space - Ritorno su B235
Riecco i nostri eroi che
ripartono per il favoloso B235, il pianeta dove potrebbe accadere tutto ma in
realtà non succede mai niente! A distanza di otto, o forse nove anni... (per
qualcun'altro sono dieci), il gruppetto riprende la via per B235 in compagnia di
un gruppo di costosissimi ed inutili soldati-modelli (non è un errore, non
volevo dire modello ma proprio "modelli", ossia bei fighi) che pare credibile
più per una nuova campagna pubblicitaria della "Compagnia delle Indie" che come
comparse di un film. Il pubblico, dopo aver atteso tutto questo tempo per sapere
cosa c'è su B235 ucciderebbe volentieri Baker quando sostiene che tornare
indietro era stata l'unica cosa da fare ma, ingoiato il rospo, attende
impaziente il "Ritorno su B235" e la partenza della spedizione che regolarmente
avviene secondo i canoni stabiliti da Hollywood. Non sveliamo qui le sorprese
che troveranno i protagonisti sull'inospitale pianeta e ci limitiamo a dire che
la sceneggiatura del film è decisamente migliore di quella del primo episodio,
con una storia che scorre tranquilla e veloce verso lo sconcertante finale e con
dialoghi che appaiono credibili (almeno in un film di fantascienza). Gli attori
principali fanno il loro onesto mestiere e la figura di Laura Sommers/Sigourney
Weaver è abbastanza convincente ed azzeccata (sempre secondo i canoni
stereotipati del genere). Notiamo anche con piacere che Fowler/Pitt, in attesa
di questa seconda missione, deve aver preso lezioni di educazione e di
dialettica (solo un "cazzo"... mi pare...). Locandina come il film, simile a
quella del primo episodio ma leggermente migliore.
Share: 58% |
Dieci Piccoli Indiani
A presto il commento...
Share: 50% |
Dietro il sipario
Progetto particolare per la Nuoro's
Production che con questa pellicola omaggia la comicità ormai scomparsa dei
F.lli Marx e di Hellzapoppin. Uno di quei film che siamo abituati/costretti
a vedere nei cineclub e che grazie al passaparola diventano dei piccoli
cult. E questo Dietro il Sipario ha rispettato le regole attraversando
trasversalmente per quasi cinque mesi i gusti degli spettatori e riuscendo
addirittura a raggiungere la vetta del Box Office settimanale. Sceneggiatura
semplice e senza sbavature, attori perfettamente a loro (dis)agio con un
ottimo Johnny Deep sopra tutti che ancora una volta dimostra di poter fare
qualsiasi cosa facendola bene.
Locandina da Cineforum.
Share: 65% |
Dio
del 36° Piano, Il
Seconda prova per
Cassius' feeling for you ed un'altro giudizio positivo. Esattamente come
accaduto per la recensione del primo film, non siamo qui a gridare al
capolavoro ma il film ci è piaciuto. Gli attori sono adeguati ai ruoli ed i
dialoghi interessanti. La pecca così come in "Never Look the Sky"
sta nell'esile trama che sostiene il film e che non mostra la corda solo
"grazie" alla durata che, però, lo fa apparire quasi un telefilm.
Potremmo concludere anche questa volta con "pensiamo comunque a goderci
la storia che risulta bella e mai noiosa".
Share: 60% |
Divine Rock
Street Band, The
Uno splendido debutto questa opera prima di Buster Films
che dimostra il valore di questa nuova casa di produzione che abbiamo
conosciuto al Cisterna Summer Festival. Il film è molto ben fatto e dettagliato anche se la storia non
è particolarmente originale ed il finale non proprio azzeccato. Le ottime
musiche ed un cast di bravi attori ne fanno comunque un film che riesce a
non annoiare e che, potrebbe diventare il punto di riferimento per le nuove generazioni.
Share: 61% |
The Divine Rock Street Band redux
Quello che era sembrato un progetto
bizzarro riesce dove molti altri hanno fallito, ossia, migliorare una pellicola
già di per sé notevole. La Buster Films, che debuttò con la prima versione di questa opera
al CSF 2001, conferma la sua solidità rendendo la pellicola più scorrevole e
scattante di quanto lo fosse l'originale e questo, naturalmente giova alla
visione. Film dettagliatissimo e con la psicologia dei personaggi
approfonditissima, continua però a rimanere una pellicola che sembra già vista e
che pare costretta a seguire i binari forzati del business fino ad un finale
che, al contrario, come si è visto non risulta gradito e non appare intonato al
film. Le ottime
musiche ed un cast di bravi attori, tra i quali spicca il bravissimo
"cattivo" Seth Green, ne fanno comunque un film che non scade mai nella noia
nonostante le tante, troppe, scene melodrammatiche, mal rese da un
insopportabile e prolisso Macaulay Culkin. Locandina semplice ma che riesce ad
attirare e calamitare l'attenzione.
Share: 68% |
DL50
La Mascia Films del presidente Norman
Bates si ripresenta al pubblico di Cinematik con una delle sue produzioni
preferite, un b-movie. Dopo La Stagione dei Mangiacadaveri, che anche se non
presentato come B-Movie potrebbe benissimo rientrare in questa categoria, e
Morbosa Invasione ecco ora DL50. Diretto da Balaguerò con la solita
nebulosità che ha caratterizzato Nameless e Darkness anche DL50 (a
proposito, perché non chiamarlo DL50ness?) rimane in bilico tra il bene e il
male (cinematograficamente parlando) senza svelare se il regista spagnolo è
un furbo incapace o una promessa con pochi mezzi. Lo spunto della storia è
più che sufficiente ma le immagini si susseguono in maniera sin troppo
fumettistica al punto che a volte viene da chiedersi se stiamo guardando un
film o leggendo un albo… se questo è veramente quello che voleva il regista
per il suo film allora complimenti, in caso contrario pollice verso. Bravo e
simpatico Eduardo Noriega che a tratti pare risucchiato dalle immagini più
di come non dovrebbero esserlo in realtà. Presentato in poche sale e con
poche pretese DL50 svolge il suo compitino senza strafare. Locandina
piacevole che potrebbe attirare nei cinema gli amanti del genere.
Appena sufficiente.
Share: 60% |
Doppia Corsia
Il film con il quale Tommaso Marino
decide di mettere alla prova la sua abilità di sceneggiatore originale è
tutto e il contrario di tutto. Volendo essere cattivi non sarebbe difficile
demolirlo. Il regista Joel Schumacher è onestamente sui binari ormai
classici dei nostri giorni, gli attori sono bravi a sostenere il loro ruolo
senza strafare, la sceneggiatura è originale ma tutto sembra già visto…
insomma si potrebbe andare avanti così a tutto campo. Allora perché me lo
sono divorato senza distrarmi un solo momento? Troppo facile dire che è
perché il film è breve, in realtà bisogna ammettere che la sua struttura è
ottima e non lascia scampo allo spettatore che, volente o nolente, è
costretto a seguire il ritmo della pellicola. Personalmente un motivo in più
del mio apprezzamento è dovuto al fatto che ho visto in questo film molte
similitudini con un altro che mi è tanto caro qui a Cinematik, Dante’s
Triangle. La storia di Doppia Corsia infatti mi è parsa tranquillamente
assimilabile tra le varie che si intrecciano nella pellicola diretta da
David Fincher e questo è probabile che, almeno sotto un punto di vista
emotivo, possa avere influito positivamente sulla valutazione finale al film
di Tomo. Lode allo sceneggiatore per essere riuscito a creare una
sceneggiatura originale breve ma intensa e con personaggi molto ben
delineati nelle loro sfaccettature. Discreta la locandina.
Share: 77% |
Doppio Colpo
A presto il commento...
Share: 77% |
Dragonlance
chronicles - il bastone di Mishakal
A presto il commento...
Share: 50% |
E-Lo
A presto il commento...
Share: 50% |
Emiliano
Zapata
A presto il commento...
Share: 50% |
Fahrenheit 451
Torna a sfiorare il massimo il mio
personale giudizio e questa volta il valore è tutto e solo nella pellicola.
Fino a pochi minuti dalla fine pensavo che Fahrenheit 451 sarebbe stato il
film giusto per riuscire a scaldare la barra di valutazione fino al valore
massimo di 100° C (212 F !!!) poi un finale leggermente accelerato mi ha
tolto questo piacere ma rimane comunque la soddisfazione di avere visto uno
tra i migliori films finora proposti a Cinematik. Con un budget di
93.890.000, divisi tra l'ormai affermata World Entertainment e
l'esordiente Arcadia Production, Fahrenheit 451 risulta secondo come sforzo
produttivo solo a James Cameron's Spiderman che sarà però ampiamente
superato con i diritti dovuti per il libro da cui è tratto, ed i risultati
si vedono subito. Il film coinvolge lo spettatore sin dalle prime immagini e
tutto lo svolgimento è lineare e scorrevole grazie all'impeccabile regia di
Coppola. Un Ralph Fiennes da brivido è la ciliegina che completa un cast
tutto all'altezza di quello che si preannuncia come un successo di critica e
pubblico senza precedenti e già in pole position per i prossimi Ck Awards.
Share: 86% |
Fiori per
Algernon
Che bello questo film! Attira,
entusiasma, rattrista, commuove ma senza mai annoiare. Sceneggiatura
impeccabile ed attori bravissimi sono il degno completamento per una storia
meravigliosa (scritta molto prima di altre simili viste ad Hollywood), ed il
risultato finale è un'opera che rimarrà indelebile nella storia di
Cinematik.
Credete che esageri? Chissà, forse è vero, forse è solo il mio
sentimentalismo che prevale, ma personalmente è il film che finora più mi
ha colpito.
Share: 94% |
Forgotten Crossroads
A presto il commento...
Share: 50% |
Freight
Yard 114 - Scalo ferroviario 114
Continuano le uscite a raffica per i
films di Cadillac Ranch, e con quest'ultima pellicola torniamo ad occuparci
della serie ispirata ai brani musicali di Bruce Springsteen. Ci troviamo di
fronte ad un'opera ancora una volta di prima qualità che comprende al suo
interno i due picchi assoluti del produttore: un primo tempo che sfiora il
capolavoro con ambientazioni e caratteristiche essenziali e praticamente
perfette si contrappone ad un secondo tempo dove la la necessità e la voglia
di mostrare la disperazione e la tragedia prendono la mano allo
sceneggiatore ed il continuo susseguirsi degli eventi, anziché colpire lo
spettatore, risulta freddo e quasi programmato. Nonostante questo, il
giudizio medio della pellicola è ottimo e la Cadillac si riporta sui livelli
altissimi che l'hanno resa famosa.
Share: 77% |
Friends - Opportunismo
ed egoismo a New York
Carino questo telefilm, opps.., questo
film. Ma già che l'ho detto, cominciamo una volta tanto dai difetti, ed il
difetto del film sta prorpio nella durata che è decisamente più da
telefilm. Se aggiungiamo che anche la storia, seppure carina, è decisamente
leggera al termine della proiezione non si può non pensare di essere stati
davanti alla TV ed avere visto una puntata di "Saranno Famosi".
Allora perché non mi è dispiaciuta la visione del film? Probabilmente
perché i personaggi femminili sono delineati benissimo come non mai prima
d'ora a Cinematik ed i dialoghi veri e realistici. Chissà, magari seppur
senza strafare, questa pellicola, leggera sì, ma molto, molto carina,
potrebbe ben comportarsi ai botteghini.
Share: 50% |
Fuga dal Natale
A presto il commento...
Share: 50% |
Fuoco e la Tempesta, Il
La
sceneggiatura, scorrevole e ben scritta, ma in qualche passaggio lacunosa,
lascia liberi gli attori di dare il meglio di sé ma la bellissima Alyssa
Milano non sempre riesce ad immedesimarsi in una Melissa non ben
identificata. Anthony Stewart Head compie il suo dovere senza lode e senza
infamia mentre sembra fuori parte una deludente Michelle Pfeiffer. Bravo
David Bowie, torbido e sornione. In conclusione un film niente male il cui
maggiore difetto, come per tante opere prime, sta nel mancato approfondimento.
Colpevole di questo un Danny Boyle praticamente inesistente. Una partenza in
sordina per Hecates che riesce a sfiorare la sufficienza grazie ai tanti
buoni ingredienti che ha usato, ma la prossima volta dovrà cucinarli con
un po’ più di attenzione.
Share: 54% |
Galveston Bay
Dopo un breve periodo di riposo torna
Cadillac Ranch che, com'è ormai sua abitudine, sforna un prodotto di
primissima qualità. Già. come d'abitudine. Ma ci si può abituare al
bello? Evidentemente sì. Galveston Bay è un film che, se fosse stata opera
prima di un nuovo produttore avremmo gridato al miracolo ma, da Cadillac
Ranch, ci si aspetta la perfezione e, questa volta non c'è. Il film, di per
sé bellissimo, si ferma ad una visione superficiale di tutti i temi
sfiorati senza riuscire ad approfondirne nessuno e lo spettatore lascia la
sala sì consapevole di avere visto una pellicola di grande valore, ma non
completamente soddisfatto. In conclusione, un ottimo film ma, per
fortuna,..."nobody's perfect"!
Share: 76% |
Gaspard Ouralphe -
Il Più Grande
Cuoco Di Francia
Strano film questa nuova produzione della
Nightbay Studios, anzi strano e basta perché film in realtà non lo è. Si
tratta di un'opera che difficilmente vedremmo nei cinema tradizionali dove
non troverebbe pubblico e che forse solo cercando faticosamente nelle sale
d'essay riusciremmo a rintracciare ma, fortunatamente, il mondo di Cinematik
è diverso dal mondo reale ed il presidente DeLorenzi questo lo sa bene, ed
ora che la sua casa di produzione si è definitivamente affermata, può
permettersi di scherzare con il suo pubblico presentando una piccola
pellicola basata su una struttura completamente teatrale. La trama ha
precedenti ben più illustri il cui paragone è improponibile. ed a dire il
vero appare abbastanza scontata e non particolarmente originale ma se
rapportato alla semplicità del progetto si può dire che nel complesso il
tutto finisce con il funzionare grazie alla grandezza di un Ian Holm che
vale da solo il prezzo del biglietto. È tutto qui. Locandina orribile.
Share: 62% |
Genocidio
Che dire di questo documentario
se non che vi si trova tanto sentimento e tanta buona volontà? Se
l'intenzione del regista era, come recita il sottotitolo, "per non
dimenticare", allora l'operazione può considerarsi riuscita ma, sotto
il profilo cinematografico, si è visto di meglio. Considerando che il
nostro giudizio deve essere in questa direzione, pur prendendo atto delle
buone intenzioni del produttore, dobbiamo constatare che il film rientra
nella media dei tanti documentari televisivi trasmessi sul piccolo schermo e
che (fortunatamente) non aggiunge nulla a quanto già visto in precedenza.
Share: 40% |
Geronimo è
morto
Nulla da dire per quanto riguarda la
storia, la sceneggiatura, gli attori e la recitazione se presi
singolarmente, ma il film nel suo complesso non raggiunge i risultati delle
precedenti opere di Cadillac Ranch. La discreta partenza va rapidamente
scemando verso una parte centrale che non riesce a permearsi della
necessaria atmosfera "noir" finendo per annoiare lo spettatore.
Non basta una ripresa di ritmo nel finale per elevare sopra una accademica
sufficenza un film al quale manca quasi completamente la direzione registica
e dove, purtroppo, nessun protagonista sembra in grado di dialogare con gli
altri. Per contro, una menzione particolare va a Connie Nielsen ed alla
colonna sonora vere protagoniste dell'opera.
Share: 50% |
Gehrig
Questo "Gehrig" diventerà un cult per gli
amanti del baseball mentre per quasi tutti gli altri rimarrà il solito film
americano sullo sport come tanti altri se ne sono visti in questi anni. Io
ammetto che sarei tentato per la seconda ipotesi se non fosse che ci troviamo
ancora una volta di fronte alla ormai costante primissima qualità dei lavori
proposti dalla Cadillac Ranch e non posso far altro che ripetermi ancora una
volta ed elogiare Cesare Carugi per il bel lavoro fatto. La sceneggiatura come
al solito è pressoché perfetta e le uniche pecche arrivano dalla locandina, a
mio giudizio un po' confusa anche se piena di simbolismi, e dalla linearità
Hollywoodiana che percorre tutta la pellicola. Un film insomma che pur facendo
la felicità economica del produttore difficilmente entrerà nella storia del
cinema ma che è pur sempre nello standard "Cadillac", e scusate se è poco.
Locandina fuorviante.
Share: 68% |
Giocando a
fare il morto
Ancora un d'essay per la Gongo Films
che torna a presentarsi in solitario al cinema virtuale dopo due
co-produzioni. La scelta di affidare a Polanski la direzione di questo film
non mi sembra felicissima ma alla fine il buon vecchio Roman, come sempre,
non delude. Buona anche la prova di Quaid che cavalca una storia cupa e
malata mentre, per la parte dell'inebetita Nadine il regista, memore
dell'inespressione già "espressa" in "Luna di Fiele"
non deve avere avuto dubbi sulla scelta della bellissima Emmanuelle Seigner.
Un'opera decisamente interessante che, con una piccola iniezione di fiducia
da parte dei produttori, avrebbe meritato di essere sviluppata in maniera
più ampia.
Share: 67% |
II Gioco Di Gerald
A presto il commento...
Share: 50% |
Giovane Holden,
Il
Non si può negare che questo film rappresenti
una splendida opera prima per la giovane Arcadia. La struttura è particolarmente
curata ed i movimenti della camera meravigliosamente descritti, ma..., non
so,... c'è qualcosa che non mi convince. È una pellicola strana, che rimane
fredda e non è riuscita a coinvolgermi come mi sarei aspettato. Il protagonista
mi è sembrato lontano e tutta la storia è stato un qualcosa che ho visto, al
quale ho assistito, ma che non mi è appartenuto. Chissà, forse rivedendola con uno
stato d'animo diverso le sensazioni sarebbero altre... Locandina da brivido.
Share: 65% |
Giungla d'asfalto, La
Poteva risultare molto
rischioso riportare sullo schermo un vero e proprio capolavoro del cinema
noir come "The Asphalt Jungle" ma la Cadillac Ranch, come sempre attenta e
precisa, è riuscita nell'impresa di presentare alle nuove generazioni il
classico di John Houston. Già più volte ripreso sotto i suoi diversi
aspetti, probabilmente in qualche modo ispiratore del re dei crime-movies,
quel "Rapina a Mano Armata" (The Killing) di Stanley Kubrick, "La Giungla
d'Asfalto" è uno di quei films che produttori e registi guardano con
deferenza e la forza del film della Cadillac sta proprio nel rispetto
dimostrato nei confronti dell'originale. È pur vero che il bravo regista
si diverte a giocare con piano sequenza improponibili negli
anni '50 ma non dimentichiamoci che nel cinema moderno i lunghi piano
sequenza servono quasi esclusivamente ad omaggiare i grandi registi del
passato che li avrebbero voluti, ma non poterono farli se non con
stratagemmi alla Hitchcock in "Nodo alla Gola". Splendida prova corale degli
attori dove spiccano James Caan e Tom Hanks che, più che per le sue indubbie
qualità di attore, si avvale del grande personaggio da lui interpretato che
sovrasta tutti gli altri proprio perché in realtà non è assolutamente
predominante. Non suscita né pietà né disprezzo ma è solo un uomo coinvolto
nel fallimento dell'atto criminoso. Un film di altissimo livello che appare
dalla prima all'ultima sequenza come una creatura del miglior Carugi e del
miglior Houston. Dopo 52 anni, i cavalli che tornano a correre intorno a Dix
(una delle scene più belle in assoluto del cinema di tutti i tempi),
potrebbero far scoprire, a coloro che si sono avvicinati da poco tempo al
grande cinema, le origini dei vari Tarantino & Co.
Locandina bella da vedere ma fuorviante.
Share: 85% |
GMG 2000
La Acp debutta in solitario con un
reportage sulla GMG 2000. Diciamo subito che il giudizio non è paragonabile
con quello che viene solitamente assegnato alle pellicole tradizionali ma
vuole premiare il buon lavoro fatto dal produttore che riporta fedelmente,
da perfetto documentario appunto, il viaggio di un gruppo di scatenati
ragazzotti. Considerando il suo scopo di rendere partecipi più persone
possibili dell'esperienza possiamo considerare l'opera riuscita ed
assegnarle una sufficienza piena. Un discorso a parte andrebbe fatto sui
protagonisti dell'avventura che, nel nome del Papa e di Gesù Cristo,
trascorrono una vacanza al limite della civiltà sguazzando nella melma,
dormendo in terra, orinando contro i muri, cercando di spiare le ragazze
mentre fanno la doccia e chi più ne ha più ne metta. Forse che il
cristianesimo comprenda il rifiuto del rispetto alla propria persona? Ma
questo nulla ha a che vedere con il film/documentario. Buona visione
e...attenti a dove mettete i piedi.
Share: 39% |
Ghosts
A presto il commento...
Share: 50% |
Grafite
Il mio rapporto con i lavori
della Nuoro Production è da sempre un po' difficile. Se da una parte infatti
il bravo Fabrizio Casu è indubbiamente uno dei migliori sceneggiatori e
scrittori (perché non dimentichiamo che i suoi lavori sono sceneggiature
originali) di Cinematik, dall'altra sembra che scelga accuratamente i suoi
soggetti tra quelli che meno potrebbero interessarmi ed infatti, visto che i
gusti son gusti, spesso dalla media tra le due cose ne scaturisce un
giudizio discreto ma nulla di più. Tra questi Saga, Saga II e Dietro il
Sipario, tutti ottimi lavori ma che non sono riusciti ad avere la mia
attenzione al momento della visione, od anche Doppio Colpo, altra
sceneggiatura originale scritta in maniera magistrale ma che sprizzava
omaggi a Tarantino da ogni scena quando ormai da parte mia avevo raggiunto
la saturazione di "Tarantinate", insomma, sembrava proprio che nonostante il
mio amore per il Cagliari e la Sardegna il mio rapporto con Nuoro non non
riuscisse a decollare ma ora, finalmente, dopo la visione di Grafite posso
sinceramente scrivere una recensione completamente positiva. Come la solito
ottimo script semplice all'apparenza
ma in realtà solido e molto curato. Buona la scelta del cast con Eastwood,
Goodman e Pepper, senza dimenticare il sempre bravo William H. Macy, a
gareggiare in bravura. Sotto tono, ma in questo genere di film purtroppo è
normale, i personaggi femminili. Il personaggio di Cate Blanchett mi è
sembrato un po' forzato anche se comunque chiaramente necessario, mentre
purtroppo mi è parsa sciupata l'immensa bravura di un mostro sacro come
Vanessa Redgrave. Bel titolo, discreta locandina.
Share: 82% |
Grande Follia, La
Così come gli sportivi, dovo avere
affrontato periodi di super allenamento, sono costretti ad intervallare la
preparazione con periodi di riposo, anche per i produttori che ci hanno
abituato a sfornare opere di alto livello ogni tanto arriva il momento di
prendere un po' di fiato. È il caso della Cristian Production che mette sul
mercato questo film senza troppe pretese che prende spunto dal celeberrimo
"La Casa dei Fantasmi" senza però riuscire a riprodurne l'ambientazione
affascinante e sinistra. La sceneggiatura come al solito è scorrevole
peccato che durante la visione del film non accada praticamente nulla di
realmente interessante. Rimane un discreto finale, non troppo originale, ma
in grado di lanciare un un chiaro messaggio adattissimo ai giorni nostri. La
notevole campagna pubblicitaria che accompagna l'uscita del film potrebbe
aiutarlo a portare qualche soddisfazione economica al suo bravo produttore
del quale aspettiamo fiduciosi la prossima uscita.
Share: 52%
|
Grigio, Il
Il
debutto di Derimau può vantare una buona sceneggiatura, ben scritta, che
però non riesce a scrollarsi di dosso la teatralità del soggetto. Moretti
è sempre Moretti (anche troppo, potrei dire che sa essere "solo"
Moretti, ed allora chiamarlo attore non è proprio esatto), e gli altri
umani, per il poco loro concesso, fanno il loro mestiere. Ma poi ci sono
loro, gli animali…veramente fantastici!
Il topo riesce a sovrastare Moretti non solo nel finale ma per tutto il film
ed il cameo del gatto è veramente superlativo! Tornando serio, il grosso
difetto della pellicola è tutto nella
mancanza di personalità che non le permette di elevarsi a livello
cinematografico schiacciando così una buona idea a poco più di una buona
lettura. Insomma, come si è detto tante volte…era meglio il libro. Tenendo
conto che si tratta di un'opera prima bisogna comunque dire che Derimau
promette bene e sicuramente saprà togliersi delle belle soddisfazioni.
Share: 51%
|
Guerra
e Pace
Deludente il debutto di Matuca
che si presenta al giudizio del pubblico di Cinematik con un'opera
all'apparenza dettagliata ed accompagnata da un battage pubblicitario dalle
grandi promesse. Purtroppo alla resa dei fatti il film non va oltre
un'accademica descrizione del libro. Il regista è completamente assente e
gli attori inesistenti. Aspettiamo Matuca all'esame di riparazione certi che
dopo avere studiato i gusti del pubblico sia in grado di fare molto di
meglio.
Share: 30% |
Guida galattica per
gli autostoppisti
Nuovo lavoro per
Gargamella Pictures che con questo film avrà sicuramente l'occasione di
rifarsi per le perdite subite con lo sfortunato sequel di "Julia Kendall".
Questa "Guida" infatti risulta piacevole da vedere e decisamente divertente.
L'eccesso che trasborda in vari punti è da ritenersi pregio e non difetto ed
anche la consueta lunghezza della pellicola, marchio di fabbrica del
produttore, risulta consona ad un'opera che non annoia mai e che certamente
raggiungerà le zone alte delle classifiche. Se poi impastiamo il tutto con
l'ormai collaudata professionalità della casa di produzione otteniamo un
giudizio più che positivo.
Share: 69% |
Hidden Pathways: Passaggi nascosti
La splendida locandina dice già tutto
sul film...un uomo perso in un labirinto oscuro senza tempo. Cadillac Ranch
torna con una storia intrigante ma a tratti incomprensibile. Una lunga serie
di flash e visioni che finiscono per creare nello spettatore una confusione
visiva e mentale che non sempre giova al film.
Un merito a Branagh per avere "usato" furbescamente il solito
Osment stravolgendone in realtà la parte. Nel complesso un'opera più che
sufficiente alla quale servirebbe la proiezione su schermo IMAX per
amalgamare il pubblico con l'interno dei suoi complicati meccanismi.
Share: 84%
Hidden Pathways
Al momento della sua prima uscita scrivemmo: "La splendida locandina dice già tutto
sul film...un uomo perso in un labirinto oscuro senza tempo. Cadillac Ranch
torna con una storia intrigante ma a tratti incomprensibile. Una lunga serie
di flash e visioni che finiscono per creare nello spettatore una confusione
visiva e mentale che non sempre giova al film.
Un merito a Branagh per avere "usato" furbescamente il solito
Osment stravolgendone in realtà la parte. Nel complesso un'opera più che
sufficiente alla quale servirebbe la proiezione su schermo IMAX per
amalgamare il pubblico con l'interno dei suoi complicati meccanismi". Allora
perché oggi il ricordo del film è completamente positivo? È evidente che i pregi
del film riescono a coprire completamente i pochi difetti della pellicola e la
sceneggiatura di Cesare Carugi, unita alla splendida regia di Branagh,
meritatamente insignito del Ck Awards, ne fanno uno dei migliori film di
Cinematik. Per veri intenditori. Locandina superlativa.
Share: 84% |
The Hobbit
Peter Jackson, insieme alle tre pellicole che
compongono "Il Signore degli Anelli", ha voluto portare sullo schermo anche il
libro dal quale poi sarebbe nato il capolavoro che ha reso famoso Tolkien. The
Hobbit purtroppo, ha finito col diventare una specie di prologo della storia
descritta dallo scrittore sudafricano eppure, continua a rimanere un episodio
ben distinto ed a sé stante. Forse per questo il regista ha preferito usare una
tecnica molto diversa nella realizzazione, che forse meglio rispecchia
l'atmosfera del racconto, ma che rende difficile allo spettatore un eventuale
accostamento con i tre "Il Signore degli Anelli". Questo "The Hobbit",
infatti, appare più come la trascrizione in chiave fumettistica del racconto ed
in particolare Gollum e soci, se non fosse per gli attori in carne ed ossa,
ricorderebbero molto da vicino i personaggi del vecchio film di Ralph Bakshi.
Nel complesso, per la E&G una prova più commerciale ma comunque convincente, che
dovrebbe dare alla casa di produzione romana, quelle soddisfazioni economiche
che non era riuscita ad ottenere con le pellicole precedenti.
Share: 56% |
Homicide
Primo film ad
episodi di Cinematik ed a presentarlo è la Gongo Films del presidente Norman che
sta attraversando un periodo decisamente favorevole. In verità due dei tre
episodi già li abbiamo gustati al Cortimatik Festival. Si tratta
dell'interessante
Barry, Nosh, Eddie e Joe,
visionario ed allucinato al limite della comprensione ma a mio avviso molto
bello, e di Oggetti smarriti, vero capolavoro che inspiegabilmente non è
riuscito a portarsi a casa la vittoria al festival ma che sicuramente si rifarà
con questa distribuzione nei cinema virtuali. Unico inedito Responsabilità
che, come
Barry, Nosh, Eddie e Joe,
pare scritto sotto l'effetto di allucinogeni ma qui l'ossessione del
protagonista viene più narrata che vista e la voce fuori campo finisce per
angosciare lo spettatore non tanto per quello che dice ma per il solo fatto di
esserci tanto da risultare eccessiva... voluto? Mah! Nel complesso un vero d'essay
da non perdere per nessun motivo. Bella, molto bella la locandina.
Share: 80% |
Immaginary
Line (Linea immaginaria)
Il nuovo lavoro di Cadillac Ranch è un
film che non colpisce direttamente il pubblico, non esplode in sensazioni
forti ma, al contrario, implode lentamente su se stesso, scena dopo scena,
fino a spegnersi completamente lasciando ogni singolo spettatore padrone
unico di quanto assistito. Con una sceneggiatura curata nei minimi
particolari ed un Nicolas Cage che a tratti supera la linea immaginaria
della disperazione, il film è sconsigliato alle persone depresse. Ancora
un'opera di prima qualità per Cadillac Ranch che conferma la maturità
raggiunta con il precedente Sleep fo The Dead. Che volete di più?
Share: 74% |
Indian Story
Opera con la quale la E&G si è fatta conoscere
al CSF, questo "Indian's Story" ha le carte in regola per non passare
inosservato. Impegnato ed ambizioso non è chiaramente un film con il grande
pubblico come target ma pare destinato ad una platea di cinefili che
troveranno in questa pellicola la pura essenza di "Balla coi Lupi", ma senza
zucchero e sfrondato da qualsiasi cosa possa anche lontanamente ricordare
Hollywood. Film breve ma solido sostenuto da una buona sceneggiatura (anche
se non sempre impeccabile) che sicuramente darà molte soddisfazioni, se non
sotto il punto di vista finanziario almeno sotto quello della notorietà,
alla casa di produzione.
Share: 57% |
Indiana
Jones e la maledizione Azteca
Due graditi ritorni: World Entertainment ed
Indiana Jones. La casa di produzione più lanciata del momento rispolvera il mito
del grande archeologo e richiama in servizio Harrison Ford che, sebbene non
sempre appaia credibile, mantiene intatto il suo fascino e la sua bravura.
Purtroppo non altrettanto si può dire per il deludente Mc.Gregor e, peggio
ancora, per la povera Theron. Eppure il film scorre lineare e risulta
godibilissimo. Merito della sceneggiatura che ricrea ancora una volta
l'immaginario di Indiana Jones, con le sue avventure e le sue ironiche
espressioni. I complimenti per la buona riuscita dell'opera vanno quindi più
allo sceneggiatore che non agli interpreti ed al regista che riflettono
esclusivamente sé stessi senza ambire a rinnovare il continuo della saga
spilberghiana. Un plauso anche alla locandina, ma è quella che userà Spilberg
nella realtà?
Share: 70% |
Intolerance
Chiedo scusa agli autori ed a quanti
sono arrivati a questa pagina per sapere il mio giudizio sul film. Posso solo
dire che tutto quanto si vede nella pellicola è volutamente eccessivo e riesce
nel suo intento di colpire nel profondo ma per la visione dell'ultima parte
ancora non sono pronto ed ho preferito uscire dal cinema prima della fine del
film. Mi rendo conto delle buone intenzioni dello sceneggiatore e devo ammettere
che i funambolici eccessi visivi ai quali sono stato sottoposto fino al momento
della mia rinuncia, anche se a chiunque abbia un pizzico in più della mia
assoluta mancanza di moralità potranno apparire malsani, mi hanno dato piacevoli
sensazioni. Ma per il finale no, non sono ancora pronto; mettere il sale sopra
una ferita ancora aperta, e chi mi conosce sa che non lo dico solo per dire, mi
sembra crudele. Per ora un'interessante prima parte, purtroppo non priva di
molti errori, mentre per il resto, ... riparliamone a mente fredda.
Share: 43%. |
Inutile Negarlo...
Dopo l'apparizione al Cisterna Summer
Festival arriva sugli schermi l'ultima fatica di Mercurio. Supportata da una
discreta sceneggiatura completamente originale è una storiella estiva delicata, simpatica e divertente che si snoda
attraverso l'estate di un gruppo di adolescenti alle prese con i primi
bollori sessuali. Tra chi rimarrà deluso e chi troverà l'amore il film è
realista al punto giusto e girato con tanto buon gusto. Gli attori recitano
con naturalezza e l'unica stonatura del film sono le bellone famose. Anche
la colonna sonora, teen-ager dipendente, è comprensibilmente scontata ma,
del resto, chi l'ha deciso che
il cinema italiano deve per forza essere impegnato e magari anche un po'
triste e noioso?
Share: 63% |
Invito a Cena
A presto il commento...
Share: 50% |
Jacarè
A presto il commento...
Share: 50% |
James
Cameron's Spiderman
Grande lavoro di Gargamella per la
presentazione del suo nuovo film. Tutto curato nei minimi dettagli, un vero
kolossal. Ancora una volta, come già capitato per la sua opera prima, è la
durata che fa sorgere qualche dubbio: erano necessarie quattro ore per
presentare questo Spiderman? Sicuramente grideranno di sì gli amanti del
supereroe che ne avrebbero volute almeno il doppio, mentre chi come me si
interessa ai fumetti solo marginalmente, intervistato all'uscita del cinema
non può che dichiarare: "Bello, molto bello, ma decisamente noioso e
prolisso in alcune parti... se solo fosse durato al massimo due ore e
mezzo...".
Share: 70% |
John
Grisham's The Patner
Ritorno in pompa magna per la Cristian
Production che si riaffaccia a Cinematik con tutte le carte in regola per
sbancare i botteghini. Un legal thriller tratto da un romanzo di John Grisham
recitato da Tom Cruise... vabbé, lasciamo da parte l'originalità e godiamoci una
pellicola che sa trasportare lo spettatore per due ore in un intreccio che si
delinea molto bene grazie ad una sceneggiatura scorrevole e ben scritta. Ancora
una "Cristian Production" come piace a me, con l'eleganza e la raffinatezza che
contraddistingue la casa di produzione laziale. Con un minimo più di impegno
magari mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa di più dei personaggi ma questo è
Hollywood, prendere o lasciare.
Share: 82% |
Julia Kendall: Psicologa
criminale
Seconda prova per Gargamella che torna
ad offrire al pubblico un soggetto tratto da un un fumetto riuscendo questa
volta a rendere il tutto Cinematikamente molto apprezzabile.
La storia desta sin dall'inizio l'attenzione del pubblico scorrendo sui
binari classici del thriller ma innalzandosi dalla mediocrità grazie ad
un'ottima sceneggiatura ed a dialoghi sempre piacevoli e ben cadenzati. Un
giudizio quindi completamente positivo per questo film che dimostra come
Gargamella Pictures abbia fatto tesoro delle ingenuità riscontrate nella
sua opera prima mettendo, se necessario, ancora più in rilievo le sue
evidenti capacità narrativo-cinematografiche.
Share: 82% |
Julia Kendall - Sulle
tracce del mostro
Un po' di delusione per questo atteso
seguito. Stilisticamente confezionato con grande cura ed attenzione quello
che delude è la storia decisamente meno avvincente del capostipite. Con un
cast di attori interessante ma generalmente sotto tono il film, viste le
attese, non si può considerare completamente riuscito.
Share: 62% |
Il
Killer
Dato per scontato che non ci troviamo di fronte al miglior film della
fantàsia, in questo "Il Killer", remake del film
di John Woo del 1989 qui omaggiato grazie al suo attore "feticcio" Yun-Fat
Chow, ritroviamo comunque tutta la professionalità e la perfezione della
casa di produzione Sammarinese. Pur non essendo un estimatore delle
pellicole d'azione devo comunque ammettere che questo film riesce a prendere
lo spettatore scena dopo scena anche grazie alle sue atmosfere esotiche ed
originali (vedere per credere tutta la parte finale). Coraggiosa la scelta
di un regista affermato ma non famosissimo come Hill che ancora una volta
dimostra di saperci fare con la macchina da presa molto più di tanti "geni"
che spuntano al giorno d'oggi ma che in realtà sono in grado di fare un bel
film e poi più nulla. Bravi Mortensen e Fishburne ma una nota di merito
anche per Bowie che cerca di sdoganarsi dal suo solito personaggio ambiguo.
Inutile dire che anche per ciò che riguarda la locandina non ci troviamo di
fronte alla migliore eseguita dalla Darkman.
Share: 78% |
Koko
Mah, certo che non è facile dare un
voto a questo film. Non per ragioni particolari ma semplicemente perché non
lo si è visto tutto. Era capitato di vedere episodi che rimandavano ad una
seconda parte ma mai si era incappati un un "arrivederci alla prossima
puntata". Finora il film è interessante ma, per ovvie ragioni, la
barra di valutazione rimane ferma su temperature freddine. Vedremo il
seguito.
Share: 60% |
Leo Pulp: la scomparsa di Amanda Cross
A presto il commento...
Share: 50% |
Liberty Island
A presto il commento...
Share: 50% |
Linea d'ombra
Un bravo Jude Law, diretto da un Roman
Polanski che fa il verso a sé stesso, per una pellicola che conferma la
Nuoro's tra i nuovi giovani leoni di Cinematik dopo la parentesi sfortunata,
se si considerano gli incassi ma di certo non per le critiche, di Saga, e
questa volta la giovane casa di produzione corregge il tiro e si dirige
anche al grande pubblico sfornando un thriller psicologico solido e ben
delineato. Non entriamo nei particolari della storia per non togliere il
piacere della visione agli spettatori e ci limitiamo a dire che la storia è
molto ben congeniata e scorre senza intoppi fino ad un finale che, anche se
sarà intuito dai più sin dalle prime battute, si adatta perfettamente al
film. Bel film.
Share: 73% |
Lord of The Pigs
(The)
Oggi
nel pomeriggio ho visto The Lord Of The Pigs (lo so che non è ancora presente
nei cinema, e VK non mi ha mandato anteprime ma... sono o non sono un mago?), e
devo dire che mi sono divertito. Certo, il produttore ci aveva avvisato che non
puntava al capolavoro ed infatti la pellicola è ben distante dai vecchi picchi
toccati dal genio di Mel Brooks e la comicità ricalca molto da vicino il "nuovo"
Mel Brooks, quello di Robin Hood, che potremmo ormai quasi paragonare al nostro
Ezio Greggio ed al suo Il Silenzio dei Prosciutti e che, a dire la verità, non è
che mi faccia impazzire. Come nella maggior parte delle parodie non tutto
risulta essere allo stesso livello ma un plauso particolare se lo merita, questo
bravo sceneggiatore, perché è stato in grado di creare una parodia originale che
risulta piacevole e scorrevole e, lasciando da parte i preconcetti, bisogna
ammettere che a tratti ci si diverte e che molti episodi sono gradevolmente
debordanti. Nel cast non brillano particolarmente nè Ben Stiller nè un deludente
(ormai da troppo tempo) Leslie Nielsen che non riescono ad attirare la simpatia
del pubblico. Molto bravo invece Martin Short e, soprattutto, un "grande" Danny
De Vito che si fa carico di trascinare quasi da solo la pellicola nei momenti
meno interessanti. Nel complesso un film piacevole. Locandina in linea con il
film.
Share: 65% |
Love and Theft
Cambio di rotta per la Cadillac Ranch
che torna nei cinema con una interessante pellicola che tocca direttamente i
tasti del sentimento. Inutile dire che la sceneggiatura di Cesare Carugi è
ancora una volta al limite della perfezione anche se le caratteristiche della
storia, non particolarmente originale, rendono qualche dialogo apparentemente
lungo e prolisso, ma forse è proprio questa l'atmosfera che lo sceneggiatore
voleva creare. Attori sopra la sufficienza per un film che nel complesso è un
buon punto di svolta per la Cadillac. Come sempre molto curate le musiche e ben
strutturato il sito. Completa il tutto una locandina finalmente piacevole.
Share: 75% |
Lunga notte, Una
Uno strano film, sempre in bilico tra
le varie situazioni e che non riesce a prendere una direzione precisa. La
Marco Communication propone una pellicola ben fatta ma senza pretese che permette, a chi non
si pone troppe domande, di trascorrere un paio d'ore divertendosi tra
improbabili cadaveri ed autopsie. Uno Stallone anch'egli improbabile ma che, un po' a
sorpresa, riesce a sostenere fino in fondo il suo impacciato personaggio.
Nel complesso un film che potrà togliersi molte soddisfazioni ai botteghini.
Share: 64% |
Lupin III -
Il Segreto di Rommel
Un altro buon esordio a Cinematik.
Gargamella Pictures inizia la sua avventura nel cinema virtuale con un'opera
stilisticamente impeccabile che rimane abilmente in bilico tra il cinema ed
il fumetto e che farà la felicità dei patiti del genere. La ricerca
ossessiva della perfezione, che si evidenzia con lunghe descrizioni, a volte
inutilmente prolisse, che a lungo andare causano una perdita di
concentrazione nello spettatore, sono l'unico neo in un film altrimenti
avvincente, godibile e divertente. Un buon film per un esordio che è già
una certezza.
Share: 68% |
Magia
dell'Amore, La
Torna Mercurio e questa volta è solo.
Il risultato è un altro buon film che all'apparenza potrebbe sembrare
il solito hollywood-sentimentale mentre, a ben guardare, la forza dell'opera
è soprattutto nella sua vena giovanilistica che si fa strada a poco a poco
permettendo ai due ragazzi di rubare la scena agli adulti. Quegli adulti
che, incapaci di credere ancora nell'amore, lasciano ai figli la sua magia
piena di sogni e di speranze.
|
Maledetta Galassia
A presto il commento...
Share: 50% |
Mandrake
A presto il commento...
Share: 50% |
Marianna Sirca
Un grande sforzo produttivo che mostra
i pregi ed i difetti dei film americani ambientati in Italia. Il discreto
lavoro di Scorsese su una sceneggiatura niente male si perde un po' in mezzo
ad un cast che vede una brava Penelope Cruz affiancata ad un
improbabilissimo Jude Law. Se l'affinità delle etnie Sarda ed Iberica si
sono incrociate nel corso dei secoli, tanto che ancora oggi la lingua
Catalana è parlata in alcune zone del Sassarese, non è comprensibile come
possa il bel Londinese trovarsi in Gallura, ma è risaputo che per gli
americani l'Europa è un'oscura entità unica da visitarsi in pullman in 14
giorni. Scherzi a parte, per la Mercurio ancora una buona prova di
"produzione impegnata" che, seppur a tratti con il difetto di risultare
pesante e macchinosa, riavvicina la giovane casa di produzione a quel
pubblico che tanto aveva apprezzato la sua opera d'esordio.
|
The
Masterpiece - Il Capolavoro
Mentre quando mi trovo di fronte ad un
debuttante cerco tra le immagini di scoprire quanto di buono potrà costui
proporci in futuro, all'uscita dei films di produttori affermati e di
indiscusso valore come Cadillach il mio giudizio parte dal valore massimo e
va a scalare a seconda di ciò che può sembrarmi non perfetto. Nel caso di
questo "Capolavoro" il suo punto di forza è certamente
l'ambientazione mentre il punto debole è la mancata spiegazione finale. Per
la precisione è proprio la spiegazione di Hans che definisce il tutto
"casuale" a lasciarmi interdetto. Comunque, ancora una volta,
complimenti a Cesare...quasi un capolavoro.
|
Max Payne
È con immenso piacere che mi sono recato al cinema a vedere Max Payne
dell'esordiente Orb Of the Moon. Tratto dall'omonimo videogioco il film ne
ricalca, credo, sin troppo fedelmente i motivi e le atmosfere "a livelli". Messo
subito in chiaro che non amo gli "sparatutto" avevo però digerito nel bene o nel
male Resident Evil apprezzandone le trovate visive cinematografiche e mi ero
predisposto positivamente anche per Max Payne. Purtroppo però dopo qualche
"livello" la noia ha cominciato a prendere il sopravvento e cadavere dopo
cadavere non sono riuscito più a distinguere la differenza tra il videogioco ed
il film. Nel cast non si distinguono personaggi abbastanza importanti per la
storia ma l'azzeccata scelta di un Sean Penn bravo e credibile come protagonista
amplia la platea al film altrimenti destinato esclusivamente ad un pubblico da
PlayStation. Locandina abbastanza scontata tratta dal videogioco.
Quasi Sufficiente.
Share: 58% |
Metal Gear
A presto il commento...
Share: 50% |
Metal Gear 2: "Les Enfants
Terribles"
A presto il commento...
Share: 50% |
Il metodo di respirazione
Olbia Studios debutta a
Cinematik con una pellicola tratta da un racconto dell'onnipresente King. A
favore della giovane casa di produzione sarda gioca il fatto di aver fatto
una scelta ben calibrata e ricercata. Questo IL METODO DELLA RESPIRAZIONE ha
infatti una storia particolare che, così come avvenne per IL TAGLIAERBE e
per IL MIGLIO VERDE, riflette lo stile dello scrittore ma non si perde nei
mille rigagnoli della pur interessante opera di King che molte volte,
trasferita nel mondo della celluloide, è risultata noiosa e ripetitiva.
Buona anche la scelta di proporre un film snello e scattante senza gonfiarne
inutilmente lo script. Sorprende la brava Liv Tyler che scena dopo scena
diviene la colonna portante del film relegando i due interpreti maschili,
già di per sé anonimi nella loro recitazione, a semplici comprimari. A tutto
ciò purtroppo non partecipa un opaco Michael Bay che alla regia appare
completamente assente. Qualche piccola e perdonabile imprecisione nella
sceneggiatura che comunque come opera prima è più che apprezzabile. Da
notare anche la pessima scelta di presentare il film in sole 70 sale, ma
questo ormai pare un pegno che quasi tutti i giovani produttori devono
pagare. Locandina un po' anonima ma piacevole.
Share: 65% |
Mezzanotte da Cani
in Città
Terza uscita consecutiva per Cadillac Ranch
che conferma il suo stile crudo e deciso. Presentato da
una locandina bella ed accattivante il film, come nell'inferno dantesco, è un susseguirsi di
situazioni che si sviluppano seguendo uno schema a cerchi
concentrici i quali, seppure così vicini, mai si intersecano realmente tra
loro. Il giudizio finale, di fronte al quale vengono portati tutti i personaggi,
e di conseguenza gli spettatori, sembra volere simboleggiare un destino che
già era lì ad aspettarli, incurante del loro passato. Ancora una buona
prova per Cadillac Ranch che, però, non sempre riesce a sostenere a dovere
un film che, a tratti, finisce con l'essere noioso. Buono.
|
Millennium Bug, The
Seconda prova per la Cristian
Production che torna al cinema con una pellicola dalle grandi ambizioni che
non delude il pubblico. La storia, anche se comprende vari stereotipi del
genere, è originale ed avvincente e permette a Cruise ed a Willis di
duettare stupendamente grazie ad una sceneggiatura perfetta ed a dialoghi
curati nei minimi particolari mentre, come spesso accade per i ruoli
femminili, Jennifer Lopez non riesce a competere con i due protagonisti.
Cinema preconfezionato che riesce a tenere incollati allo schermo; nel suo
genere, quasi perfetto.
Share: 70% |
Mobile Suite Gundam
La Gargamella Pictures, che già si era
fatta notare per la scelta di proporre pellicole di una durata maggiore di
chiunque altro, supera ogni sbarramento e cura l'uscita di questa titanica
impresa, primo vero kolossal di Cinematik sia per quel che riguarda il tempo
di proiezione che per l'impegno profuso, in particolare attraverso un sito
che descrive accuratamente il mondo dei Gundam. Ed è soprattutto grazie a
questo tipo di lavoro che anche le persone che come me non conoscono e non
sono attratti dal fumetto riescono a seguire il film lasciandosi avvolgere
dall'atmosfera fantascientifica che emana. Onestamente mi riesce difficile
giudicare il film; dieci per tutto ciò che rientra nel tecnico mentre la
storia mi ha lasciato abbastanza indifferente ma... debbo ammettere che se i
protagonisti fossero stati i miei eroi e si fossero chiamati Luke Skywalker
e Lord Vader mi sarei bevuto il tutto in un solo sorso tanto la pellicola è
ben fatta. Un assoluto capolavoro per gli amanti del genere quindi, per gli
altri ci vorrà un po' di impegno ma ne può valere la pena.
Share: 79% |
Il Mondo di Escher
WOW! Si torna al cinema!
Che si va a vedere? Un film prodotto da chi? Marco Communication? Quello che
ha fatto lavorare Mastandrea e quell'altra combriccola di scarsoni? No dai!
Vabbé, però ti avverto che lo stronco. Del resto ho proprio voglia di
stroncare qualcuno... zitto che comincia. Lo stronco... forse lo stronco...
però... dai non è male... ti dirò che non mi dispiace. Ma porca puttana è
proprio forte questa storiella, e poi Christian Slater mi è sempre piaciuto
un casino, anche qui è bravo. Sì, è vero che anche Coyote e Murray sono
bravissimi e sicuramente Coyote lo ritroviamo candidato ai Ck Awards ma io
ho sempre avuto un debole per Slater, che ci posso fare? E poi anche la
Renee è sempre carina, non eccelle mai ma è una garanzia di professionismo.
Insomma adesso che scrivo nella recensione, che mi è piaciuto? Poi Marco si
tocca subito visto che il suo film di maggior successo è quello che gli ho
stroncato; lui spera che io... O.K., O.K., sarò un critico serio. Allora, IL
MONDO DI ESCHER è un bel film che mi ha soddisfatto. Bravi gli attori,
scorrevole la sceneggiatura, e mi piace pure la locandina (anche se le
scritte sembrano appiccicate sopra il disegno). Povero Marco!
Share: 75% |
Morbosa Invasione
Primo B-Movie di Cinematik
presentato coraggiosamente dalla Mascia Films (a proposito, a quando
l'esordio sullo schermo virtuale per la panterona del Grande Fratello? Qui
una piccola particina ci sarebbe potuta pure stare...) e vivi
complimenti al presidente Norman perché questa pellicola fa veramente
schifo, in tutti i sensi. Un film che contiene quanto di peggio e mal fatto
si possa pretendere da un VHS rintracciabile solo nei piani bassi e
polverosi delle vecchie videoteche ormai introvabili, in altre parole un
piccolo gioiello. E del resto dal grande Yuzna non ci si poteva aspettare
diversamente. Genio nel campo dell'horror senza budget, al contrario di
tanti altri suo compagni d'avventura, come ad esempio Frank Henenlotter
capace del meravigliosamente osceno "Brain Damage" ma poi praticamente
scomparso, Yuzna è sempre riuscito a mantenere una sua dignità che lo
contraddistingue. Non ci sono parole adatte a descrivere un cast di attori,
scelto con cura dal produttore, che vede un Sam J.Jones capace di essere
inespressivo come pochi altri eroi inutili sono stati capaci di esserlo, e
la coppia di bellocci Laura Harring - Matthew Davis incapaci di tenergli
testa. Una menzione a parte per il grandissimo Corbin Bernsen che in soli
cinque minuti di recitazione emoziona i suoi afecionados con una prova da
perfetto b-attore. Il giudizio finale è che Morbosa Invasione è sicuramente
uno dei peggiori film visti a Cinematik, e che sicuramente diventerà un
cult-movie ed un punto di partenza per tutti gli sfegatati che si nutrono di
pellicole putride come questa. Peccato solo che gli manchi quella piccola
auto ironia che ha segnato il successo interplanetario del capolavoro dei
capolavori "Il Ritorno dei Pomodori Assassini" che vide un giovanissimo
George Clooney combattere una battaglia all'ultimo sangue contro i terribili
ortaggi.
Locandina non malaccio (ed è un peccato) ma che non rende l'idea.
Share: (naturalmente) 69% |
Mosquito Attack!
“Il Film Più
Brutto Di Cinematik”… così si presenta questo B-Movie della POM e visto che
alla fine della proiezione lo sceneggiatore in persona “chiede scusa a tutti
coloro che hanno perso minuti preziosi della loro
vita per leggere questa cazzata” mi dispiace
deludere il produttore dicendo che MOSQUITO ATTACK! Non è assolutamente
brutto, o meglio, è brutto come deve esserlo un B-Movie che si rispetti. Il
film infatti le rispetta tutte le regole delle pellicole a basso costo:
attori appena decenti, trama scontata, titolo non corretto (mosquito
sarebbero le zanzare e non le mosche), povertà delle immagini… ma tanta
immaginazione e questo è quello che persone amanti come me di questo genere
vogliono quando pagato il biglietto si siedono in sala e con altri sei o
sette spettatori si godono l’improbabile spettacolo. Insomma la POM a mio
avviso ha fatto un ottimo lavoro perché B-Movie ha dichiarato e B-Movie ha
realizzato. A molti non piacerà, io me lo riguarderò in VHS non appena sarà
disponibile.
Share: 65% |
Napoleone
Dopo una lunghissima gestazione è
venuto finalmente alla luce l'atteso colossal sul condottiero corso.
Presentato con successo al Cisterna Summer Festival, il film è impeccabile
sotto il punto di vista stilistico e della recitazione. Norton è bravissimo
nel rappresentare un Napoleone sin troppo buono e comprensivo, ma sulla
realtà storica dei grandi films hollywoodiani è meglio sorvolare. Il
grande Kubrick ci mette lo zampino, e forse anche qualcosa di più, ed il
risultato finale è ottimo.
Share: 75% |
Nero come me
A presto il commento...
Share: 50% |
Nessun luogo è lontano
Un piccolo grande film di
animazione questo della Marco Communication. Una pellicola per adulti la cui
visione potrà variare a seconda del momento. Pura poesia per alcuni ed
irritante per altri, personalmente ho apprezzato un'opera che già dalla
presentazione mette in mostra tutta la sua poeticità. Anche se a tratti può
apparire presuntuosa in fondo non fa altro che mettere a nudo il sentimento
dello spettatore riflettendone lo stato d'animo. Locandina azzeccata.
Share: 62% |
Never Look the Sky (Mai guardare il cielo)
Carina questa storia minimalista
che tratta di un amore universitario vissuto però in modo adolescenziale. Due
grosse stonature però: perché una finta ambientazione americana per una storia
chiaramente italiana? Ma soprattutto, visto che c'è tutta la delicatezza ed il
romanticismo di un film "povero", perché James Cameron?
Mah...pensiamo comunque a goderci la storia che risulta bella e (quasi) mai
noiosa.
|
NightWarriors:
DarkStalker's Revenge
Con questa nuova pellicola
la Orb Of the Moon
torna alle origini, dopo la sfortunata parentesi goliardica di "Rochi e i
suoi amici". Dopo "Max Payne" ecco infatti un nuovo videogioco portato sullo
schermo dal presidente Mileto che evidentemente è un amante del genere
mentre il sottoscritto, già al momento di recensire il film d'esordio del
presidente Mileto,
ammise di non amare questo
genere di film accogliendo la pellicola in modo abbastanza tiepido. Con
queste cattive premesse mi sono avvicinato alla visione del film e con un
po' di sorpresa devo ammettere che questo NightWarriors ha un grossissimo
pregio se confrontato con il film precedente, il cast. Al di là della storia
non certo originalissima ma non per questo completamente scontata, è
innegabile che questa volta la Orb Of The Moon abbia azzeccato gli
interpreti del film, portando sullo schermo una serie di attori
indovinatissimi nei loro ruoli ed in grado di soddisfare il palato, anche se
non raffinatissimo, di una platea che si diverte un mondo (forse anche due)
immergendosi per un paio d'ore in pellicole di questo tipo.
Un film calibrato per un
pubblico giovane,
senza le pretese della grande opera, che centra gli obiettivi prefissati.
Locandina adatta e piacevole.
Sufficiente.
Share: 65% |
La
Notte del Killer
Ancora una prova di grande rilievo per
Nuno che presenta questa bella pellicola tratta da un romanzo di Dean Koontz.
Francesco Sodi mette nelle mani di Tony Scott un'ottima sceneggiatura ed il
regista estrae dal suo cilindro uno dei migliori films presentati a
Cinematik. Esagerato! griderà ora qualcuno dicendo che in fondo si sono
viste sceneggiature, magari originali probabilmente ancora migliori, o che
la storia pur di altissimo livello in fondo è un thriller entusiasmante ma
non poi così geniale, o ancora che il finale rischia di banalizzare il
tutto, etc..etc.. Forse è vero, presi singolarmente molti degli aspetti del
film potrebbero apparire poi non così eccezionali ma è risultato finale che
è assolutamente sbalorditivo e colloca questa pellicola nell'Olimpo delle
mie preferite. Molto del merito va anche ad uno straordinario Ralph Fiennes
la cui interpretazione è a dir poco magistrale e tutto il resto del cast si
avvale del suo stato di grazia. Da Claire Forlani a Christian Slater, da
Karl Clocker a Cristopher Plummer, quest'ultimo in una piccola ma intensa
parte, tutti gli attori presenti appaiono in gran forma rendendo LA NOTTE
DEL KILLER una pellicola assolutamente fantastica. Volendo proprio cercare
il pelo nell'uovo ho già accennato al "colpo di scena finale" ed aggiungo
qualche
piccola imprecisione nella descrizione del viaggio attraverso gli USA.
Infatti se è vero che Kansas City, almeno la sua parte più importante e
famosa, si trova non in Kansas ma in Missouri, le città di Topeka e Wichita
sono nello stato del Kansas.
Bella anche la locandina molto in stile ACO Agency.
Share: 90% |
Le Notti di Praga
Ed ecco un altro esordiente di lusso.
Dopo innumerevoli rinvii arriva sugli schermi il primo lavoro della Nightbay
Studios e risulta subito evidente che il presidente Enrico ha studiato a
fondo il mondo di Cinematik prima di avventurarvisi. Il film infatti sotto
il punto di vista della presentazione è uno dei migliori finora proposti ed
allo spettatore virtuale sembra realmente di essere in sala. Complimenti
allo sceneggiatore virtuale! Passando al giudizio sulla pellicola devo dire
che, anche se la storia non è riuscita a coinvolgermi completamente e mi
ricorda molti piccoli filmetti italiani ambientati nella quotidianità, vi ho
trovato un'atmosfera molto affascinante ed avvolgente. Per quanto riguarda
il cast, già il produttore ha messo le mani avanti e quindi non infierirò su
Hugh Grant (che però devo dire riesce a stare abbastanza bene nella parte),
su Patrick Swayze (che a me non dispiace neppure completamente ma che qui
non è sembrato adatto al ruolo), e sulla recitazione anonima delle
interpreti. Discorso a parte invece per Willem Dafoe, assolutamente perfetto
così come ottima la regia. Devo ripeterlo? Complimenti! Bella la locandina.
Share: 72% |
Nuova Atlantide
La Cristian Production, dopo
l'intermezzo storico di Caesar, torna al genere che più le si addice e di
nuovo sforna un blockbuster da prima linea. Un film pieno d'azione e
d'avventura che, pur mostrando in qualche punto lo scheletro fumettistico,
si riscatta completamente grazie alla solita perfetta sceneggiatura, alla
quale ci ha ormai abituato la Cristian Production, e che permette di vedere
il film in maniera scorrevole ed accattivante come poche altre case di
produzione, fino a questo momento, sono state in grado di fare. La scelta
appropriata degli attori completa il tutto. Cosa manca per essere perfetto?
Forse la storia ma in questo genere di film una vale l'altra quindi...buon
divertimento.
|
Oleron
Con la sua ultima fatica presentata con
successo al CSF 2003 la E&G raggiunge la completa maturità sembra in grado
di competere alla pari con le altre pellicole presenti nel cinema virtuale.
In particolare la scelta del cast mi è sembrata molto ben fatta e non mi
stupirei di vedere Brad Dourif tra i possibili candidati ai prossimi CK
Awards. Non completamente centrata invece a mio avviso, anche se non del
tutto improbabile, la scelta di Jackson alla regia il cui tocco non si nota
più di tanto. Nel complesso una storia scorrevole ed un film ben fatto per
quella che possiamo considerare la migliore prova per i nostri cari
gemellini.
Share: 73% |
Omertà
A presto il commento...
Share: 50% |
Oscuramenti
OSCURAMENTI, film diretto da Michael Lindsay –
Hogg, segna il ritorno di Medusa (la cui casa di produzione nel frattempo si
è trasformata dalla ex Hecates alla odierna Gorgon Star) a Cinematik a
distanza di due anni dal suo primo progetto, “Il Fuoco e La tempesta”, che
la vide debuttare proprio qui al Cisterna Summer Festival. Un progetto
particolare dal quale il regista appare assente e che ha il pregio di
incuriosire lo spettatore scena dopo scena soprattutto grazie alla buona
prova degli attori. Poi arriva il finale sul quale ognuno potrà dire e
capire ciò che vuole, io sinceramente ho visto un film che finisce troncando
la storia e che lascia una eventuale spiegazione, logica od illogica, nella
mente di ogni singolo spettatore. Pregio o difetto? Al pubblico decisione,
personalmente non mi sono posto il problema di un suo oscuro significato,
chissà che un giorno non mi risvegli con una illuminazione, vi farò sapere.
Bella locandina. P.S. Questo mese ogni tanto mi è capitato di ripensare al
film, e questo va a suo favore, ma non ho novità a riguardo.
Share: 65% |
Otto Zampe
A presto il commento...
Share: 50% |
Pappagalli Verdi
Non si può giudicare questa seconda
opera della Pesto production perché a ben guardare non lo è. Un
documentario, bello ed interessante ma ninete di più. Certo non lascia
indifferenti e Giannini si cala nella parte da vero professionista quale è
ma dare un giudizio a quest'opera è difficile, bisognerebbe dargli il
massimo per l'amore e l'impegno ma non andrebbe molto oltre il minimo come
valore cinematografico. Allora diamo un voto medio al film continuando però
a pensare a quanto abbiamo appena visto e sono convinto che in fondo la
felicità del produttore sia proprio l'avere ottenuto quest'ultima cosa.
|
Paradox
C’era attesa per il debutto della
Fantásia Pictures nel mondo dei Festival, perché incredibile ma vero, mai
una delle case di produzione più antiche e blasonate di Cinematik aveva
portato una delle sue opere ad una delle precedenti kermesses che si erano
svolte nel mondo del cinema virtuale. Ci voleva EmilGollum per riuscire
nella magica impresa e Davide Pezzi non lo ha deluso, così come non sono
rimasti delusi gli spettatori che hanno affollato in massa la sala dove è
stato proiettato il film del produttore SammaRi(mi)nese.
Quasi superfluo dire che la sceneggiatura, come ormai da tempo Pezzi ci ha
abituato, è di alto livello, curata e senza errori. Affidare la direzione
della pellicola a Branagh, regista eclettico e mai banale, mi è parsa una
buona scelta.
Il lavoro di casting è stato effettuato curando anche i più piccoli dettagli
ed i risultati si vedono. Non ci sono attori decisamente fuori parte ma solo
gusti personali che possono fare pendere l’ago della preferenza su uno o
sull’altro, e per quanto mi riguarda pongo Martin Sheen e John C. Reilly in
cima alla mia personale classifica. La trama mi ha incuriosito ma non
stupito e nemmeno entusiasmato, nonostante ciò è innegabile che Pezzi sia
riuscito a caratterizzare i personaggi in maniera da essere portati a
seguirli con la massima attenzione attraverso i loro vari spostamenti.
Qualche dubbio sulla influenza a corrente alternata del Butterfly Effect
Temporale che in alcuni casi ha effetto (vedi il finale) mentre in altri
sembra di no (il secondo matrimonio pare non avere risentito dei cambiamenti
avvenuti nel primo), ma del resto se per un paio di ore accettiamo che si
possa attraversare il tempo tutto deve essere considerato possibile.
Locandina spettacolare.
Share: 75% |
Persecuzione
Recensione del CSF: Siamo alla seconda
giornata di questa terza edizione del Cisterna Summer Festival e scende in
campo anche la World Entertainment con il suo PERSECUZIONE, un film diretto
da David Cronenberg ed interpretato da un grande di Johnny Depp e ad un cast
di tutto rispetto che non delude le aspettative. L’ottima sceneggiatura
originale di Gaetano Perrotta, chiara e sempre avvincente a parte una parte
centrale che appare un po’ appiccicata tra la splendida idea che fa da
traino al film ed il finale, finisce con l’essere messa sin troppo in ombra
dall’altisonante nome del regista che si appropria della pellicola
rendendola un po’ scontata tanto che in alcuni momenti sembra quasi che
Cronenberg si compiaccia di sé stesso. Un film comunque di grande effetto e
realizzato con grande professionalità dalla casa di produzione partenopea
che mantenendosi sempre a livelli così alti rischia di subire l’effetto
Cadillac, e cioè che tutto sia sempre così bello e perfetto che ormai si dia
per scontato anche un progetto come PERSECUZIONE che nelle mani di altri
farebbe gridare al capolavoro. Un bravo a Gaetano ed ¼ di voto in più per la
sceneggiatura originale. Locandina triste. Merlino ****
Aggiornamento al momento dell'uscita nei cinema: A distanza di qualche mese
il ricordo è sempre ottimo e ben vivo nella memoria a conferma del bel lavoro
fatto da World. Per finire, ora la
locandina è decisamente migliorata ed inquietante, semplice ma ben fatta.
Share: 80% |
Piccolo Jackye, Il
Il film c'è, la camera si muove bene, la storia si sforza di essere originale
(ma come non pensare a Il Sesto Senso?),...peccato per l'atmosfera che, con il suo volere essere
a tutti i costi patino/raffinata, causa al film perdite di tensione facendolo a tratti scadere
nella noia. Comunque da vedere.
|
The Price of Fame
Un film che a suo modo potrebbe segnare
un'epoca nel mondo di Cinematik. Eppure presi uno per uno i vari elementi
non fanno mai gridare al miracolo. La trama è sopra la media ma non appare
eccelsa e gli sviluppi finali sono un po' appiccico/hollywoodiani. La
locandina è diretta e concisa ma semplice. Un gradino sopra la
sceneggiatura, veramente ottima e scorrevole, ma probabilmente non la
migliore vista a Cinematik. Allora perché questo film sarà importantissimo?
Perché nel suo complesso appare perfetto ed inattaccabile sotto ogni punto
di vista. Niente è lasciato al caso a cominciare dalla vasta scelta degli
attori che, contrariamente a tante altre pellicole viste sui cinema
virtuali, permette di dare un volto anche a ruoli all'apparenza
insignificanti. Per non parlare delle innumerevoli piccolezze visive che
stuzzicano piacevolmente lo spettatore facendo in modo che arrivato alla
fine del film gli rimanga una piacevole sensazione positiva. Insomma, una
confezione finale che senza badare a spese ha saputo accentuare i pregi di
un'opera che sarebbe potuta rientrare nella famigerata categoria dei
"carini" e che invece si propone come termine di paragone grazie ad una
qualità di distribuzione commerciale senza precedenti. Un voto quindi che
forse farà storcere il naso ai puristi ma il cinema, quello vero, è anche e
soprattutto questo.
|
Principio del piacere, Il
A presto il commento...
Share: 50% |
Prison
A presto il commento...
Share: 50% |
La Professione della Signora Warren
Film elegante e raffinato che si
accontenta di rappresentare fedelmente, ed in modo fortemente teatrale, un'opera
di Bernard Shaw. L'intento più che evidente è quello di promuovere il
testo attraverso il mezzo cinematografico, e questo fa onore alla Gongo
Films che si è impegnata nell'impresa con buoni attori che fanno docilmente
il loro lavoro. Un grosso, grossissimo dubbio nasce invece a causa
dell'evanescente regia di Almodovar. Ma era proprio necessario affidarla a
lui? Chissà, forse per attirare spettatori ignari al cinema ma, con la sua
inesperienza nel genere, gira un film che alla fine risulta senza spessore.
Da cineforum.
|
Ragazza n.44
Divertente e veramente deliziosa questa
commedia dal sapore agrodolce che si colloca tra "La Strana
Coppia" e "Tutti pazzi per Mary". Dotato di una sceneggiatura
che gli permette di scorrere senza particolari intoppi, il film è ben
recitato da un cast di attori azzeccatissimo dove manca solo Ruper Everett
(ma forse ormai ha qualche annetto di troppo) a completare un quadro degno
della migliore commedia pseudoimpegnata. Rimane fuori dal gioco il regista
al quale non viene chiesto nulla di più che una buona prova di mestierante.
Buona seconda prova quindi per Marco Communication, ma la locandina...
Share: 75% |
Re Artù Superstar
Udite udite! Torna sugli
schermi un'opera targata ACP Pictures di patron Pinox! Niente di
completamente originale a dire la verità, visto che il film venne presentato
con tiepide critiche al Cisterna Summer Festival 2002, ma la cosa è
indubbiamente positiva. Essendo presente come attore mi astengo dal giudizio
globale del film che appare comunque probabilmente a tratti datato e sin
troppo legato alla sua impalcatura creata per una sua precedente
rappresentazione teatrale. Poiché credo che l'intento non andasse oltre alla
ricerca di strappare qualche risata, qua e là il produttore Pinox dovrebbe
esserci riuscito... ma senza strafare.
Sufficienza solo ed esclusivamente politica. Locandina simpatica.
Share: 60% |
Re per Sempre
A presto il commento...
Share: 50% |
Ricordo di Joy
Ancora Cadillac ed ancora un film
preciso e ben fatto. Il suo punto di forza è nell'originalità dello script
e nella sempre dettagliata descrizione che riesce a rendere interessante
anche il più insignificante dei particolari mentre il lato debole ristagna,
volutamente, nella vena malinconica che pervade la pellicola e che rischia
di annoiare lo spettatore meno attento. Nel complesso un progetto coraggioso
ed interessante che, pur se potrà trovare inizialmente il suo target in
quella fetta di pubblico che è perennemente alla ricerca di novità rischia
di essere snobbato dal pubblico dei grandi numeri.
|
R.I.P.
Department
Interessante fanta-horror
che vede il ritorno al cinema della Mercurio Pictures di nuovo al fianco del
suo anfitrione Norman Bates (Mascia Films). Il film scorre molto bene su
binari collaudati e ben conosciuti dal regista Zemeckis. Gli attori si
trovano a loro agio e sembrano gareggiare a chi si diverte di più. Fa
piacere vedere M.J.Fox in discreta forma supportato da un bravissimo Charlie
Sheen il cui personaggio di spalla più di una volta sovrasta il
protagonista. Piccolissima parte anche per Danny De Vito che purtroppo pare
costretto a ripetere il suo personaggio per il resto dei suoi giorni.
Effetti speciali all'altezza della situazione con un azzeccato ed, a mio
avviso, simpaticissimo/cattivissimo Speck. Una piacevole pellicola di puro
intrattenimento dunque, adattissima alla visione in un'arena all'aperto con
popcorn e coca cola al fianco di orde di ragazzini schiamazzanti che viene
presentata con accurata lungimiranza dai produttori nel periodo estivo.
Locandina così così.
Share: 75% |
Il Ritratto
di Dorian Gray
Il capolavoro di Oscar Wilde riportato
sullo schermo da Coppola, praticamente per chi, come me , adora il romanzo,
un sogno che si avvera! Peccato che la mano di Coppola non lasci molto il
segno in un film che è il Dorian di Wilde ma al tempo stesso non lo è. La
sceneggiatura ricalca il racconto ma in più di un punto se ne distacca
fornendo interessanti variazioni. Se aggiungiamo lo stridore dei dialoghi
vittoriani sulle labbra di Furlong che creano un'atmosfera quasi surreale
otteniamo un film che si pone fuori da ogni spazio temporale ed alla fine il
vero protagonista del film è la morbosità dello scritto di Wilde come mai
era stata espressa nelle precedenti versioni cinematografiche. Un'opera
interessante che nelle mani di un regista con più coraggio e con un cast di
comprimari più giovane si sarebbe trasformato in un originalissimo
"Trainspotting" con attori in costume. Per concludere, un buon film che
possiede una sua propria identità.
Share: 72% |
Rochi e i suoi amici
Già dal titolo appare chiaro che ci troviamo di fronte ad un film con poche
pretese il cui solo ed unico intento è di strappare qualche sorriso e far
trascorrere allo spettatore un paio d'ore di divertimento. Pellicola dotata
di una semplice struttura ad episodi di stile barzallettistico, "Rochi e i
suoi amici" non riesce proprio a decollare. Dopo una primissima parte che
risulta abbastanza scorrevole e che per un pubblico poco esigente,
nonostante la scurrilità e la scarsità di contenuti (ma come già detto non
stiamo parlando di una pellicola prodotta allo scopo di vincere il Ck Awards
per il miglior film), potrebbe anche essere a tratti divertente (un qualche
mezzo sorriso qua e là mi è apparso sulle labbra), purtroppo arriva una
deludente seconda parte nella quale troppo spesso hanno la meglio la noia e
la ripetitività e così la pellicola continua piattamente scena dopo scena
senza nessun sussulto implodendo lentamente fino ad arrivare stancamente
alla parola fine. Per la Orb of the Moon e per il suo presidente Mileto
un'occasione di divertimento riuscita solo a metà. Locandina a tema.
Share: 50% |
A Rock 'n' Roll
Ghost Story
Ci siamo, alla quinta
settimana è arrivato il primo vero capolavoro di Cinematik. La storia è
originale, la sceneggiatura perfetta, gli attori sorprendentemente bravi e
"vivi", non manca proprio nulla a questo film per aggiudicarsi la
palma di miglior film finora presentato. Anzi, forse ha qualcosa di troppo,
quel finale sdolcinato, probabilmente voluto dalla casa di produzione, che
ricorda tanto Blade Runner e che, se ben ricordo, nemmeno a Ridley Scott
piaceva. Un film comunque impeccabile a cominciare dalla locandina.
Share: 90%
|
A Rock 'n' Roll
Ghost Story 2
Tornano sul grande schermo i fantasmi
del Rock 'n' Roll in questo bel seguito che risulta molto diverso
dall'originale. Lo sceneggiatore, non potendo più contare sull'effetto
sorpresa per la splendida idea, coglie l'occasione per abbandonare i binari
melodrammatici del primo capitolo dirigendosi con decisione verso l'horror.
Il risultato, come capita raramente, è degno dell'originale ed in qualche
parte anche migliore grazie ad un'ottima sceneggiatura e ad una buona regia.
Purtroppo la mancanza di un protagonista come Michael Keaton lascia il segno
e nessuno degli attori riesce ad emergere in un film che sembra vivere di
luce propria. Il finale, visto in più di un'occasione, è forse il punto più
debole del film ma, come ben sanno gli addetti ai lavori, è quasi
impossibile dare un senso conclusivo ad un vero horror. Nel complesso un
buonissimo sequel ma soprattutto uno splendido film che tiene incollati alla
poltrona dal primo all'ultimo minuto.
Share: 85%
|
Saga
La Nuoro's Production si presenta per
la prima volta al giudizio del pubblico con un film fantasy, il primo finora
prodotto, che, viste le indubbie difficoltà che presenta questo genere, si
può tranquillamente considerato riuscito. La pellicola ripercorre i binari
più classici ed anche se, tra gnomi ed elfi, in qualche passaggio risulta
un po' scontata, in grazie ad una solida sceneggiatura, ben scritta e
dettagliata, riesce a soddisfare pienamente lo spettatore proiettando la sua
casa di produzione tra le speranze di Cinematik.
Share: 69% |
Saga - L'Avvento del
Chaos
Per la Nuoro's Production è finalmente
arrivato il tempo della riscossa. Dopo i dubbi e le incertezze del primo
capitolo questa seconda parte si presenta più matura e lo sceneggiatore più
sicuro dei suoi mezzi. Rimane qualche momento morto qui e là ma non si poteva
nemmeno pretendere di salire su un luna park (anche se a tratti ci siamo
veramente vicini!). In netto miglioramento anche il regista Raimi e tra gli
attori discrete le prove dei nuovi entrati mentre pretendere un minimo di
recitazione da Dacascos continua ad essere pura Fantasy e Sandra Bullock anche
stavolta è in odore di Raspberry. Insomma, un bel film che soddisfa lo
spettatore, un po' meno la critica, e che dimostra quanto sia difficile
avventurarsi nel campo della fantasy. Molto bella la locandina.
Share: 69% |
Salmo 55
Pesto Productions, nuova casa di
produzione al suo debutto sugli schermi di Cinematik, confeziona questo
gioiellino tutto italiano che vede l'ottimo Pupi Avati dirigere un
azzeccatissimo cast, scelto con l'oculatezza dei grandi produttori, nel
quale spiccano, oltre ai protagonisti, i nomi di Claudio Santamaria e della
sempre brava ma troppo spesso ignorata Tosca D'Aquino. Una bellissima
sceneggiatura originale ed un impareggiabile Charlton Heston, completano
l'opera facendo di "Salmo 55" una delle migliori pellicole esordienti, e
sicuramente il miglior film italiano, sino ad ora presentati al giudizio del
pubblico di Cinematik. Ottimo.
|
Seed of Evil
Lovecraft Production fa il suo esordio
al cinema virtuale mantenedo fede al suo nome ed entrando di diritto, già
con la sua prima opera, tra i grandi di Cinematik. Un horror in piena regola
con sfumature giovanilistiche come richiesto dalle regole del mercato. Un
cocktail perfetto di teen-giallo/horror dove, al contrario di quanto spesso
accade, il gore non è mai fine a se stesso. Un degno sostituto di "Le
Colpe degli Altri", e come presentazione non si poteva pretendere di
più. Unico appunto al produttore per avere previsto l'uscita del film in
solo 100 sale e questo, nonostante l'indubbio valore della pellicola, la
pone a rischio di eliminazione già dalla prima settimana. Sarebbe un vero
peccato, speriamo bene...
|
Serial Lover
Un Benigni divertente e debordante, a
volte al limite della sopportazione, come non lo si vedeva dai tempi del
"Piccolo Diavolo". L'attore toscano in questo film da il meglio di
sé (o il peggio nel caso non lo si ami) trascinando anche il resto del cast
in una baraonda fumettistica che farà la felicità dei lettori di Groucho,
l'aiutante di Dylan Dog, dai cui albi (credo) la storia sia estrapolata.
Ancora una buona prova di genere per la Gongo Films del presidente Norman.
|
Seta
A presto il commento...
Share: 50% |
Sette Anime Dannate
Dylan Dog torna sul grande schermo, dopo la
parentesi poco fortunata di Dellamorte Dellamore, grazie alla Cassius'
feeling for you ma, evidentemente, il fumetto non si addice al cinema. Il
film non riesce quasi mai a scrollarsi di dosso l'azione fumettistica dei
personaggi ed il risultato finale è poco più di una buona lettura non
sufficientemente supportata dalle immagini. Nel complesso comunque non disprezzabile,
il film farà la felicità di coloro, e sono ancora tanti, che continuano a
seguire con costanza il personaggio della Bonelli.
|
Sindrome
di Boodman, La
Bene bene bene... devo
dire che mi sono avvicinato a questa pellicola con la convinzione che fosse un
film interessante e ben fatto. Le premesse c'erano tutte, la vittoria al
Festival dei Due Mondi, il soggetto che mi incuriosiva non poco, il cast che
annovera attori di mio gradimento e non ultimo il fatto che avessi apprezzato le
precedenti opere di questa intraprendente casa di produzione. Ebbene, devo dire
che il film ha soddisfatto quasi tutte queste mie aspettative. Veloce,
scorrevole e con attori ben immersi nella loro parte la pellicola non delude i
cinefili più accaniti. Un piccolo gioiellino ben diretto dai F.lli Coen, da
gustarsi immagine dopo immagine, e che trova la sua giusta dimensione al fianco
di piccole eppur grandi pellicole come Ombre e Nebbie od Utz. Locandina
azzeccata.
Share: 79% |
Sleep of the
Dead
Dove vuole arrivare Cadillac Ranch?
Ad ogni nuova produzione alza il
tiro facendo tesoro delle critiche precedenti e, dopo il deludente Speedway
ed il mediocre (inteso come nella media) Il Cacciatore e la Preda, sforna un
film allucinato e bellissimo. Le descrizioni scenografiche tronche, tanto
criticate nelle precedenti opere, spingono verso le scene successive il
pubblico che viene attirato in vortice di immagini dove incubo e realtà si
fronteggiano, si fondono, e lasciano lo spettatore tramortito sulla
poltrona. Decidendo di non dilatare
ulteriormente la storia, Cadillac Ranch, riesce a fare della brevità uno
dei punti di forza del suo film che punta decisamente in alto. Ottimo.
Share: 90% |
Sleep of the
Dead redux
Torna sugli schermi il film che lanciò
nell'olimpo di Cinematik Cesare e la sua Cadillac Ranch che dopo Speedway
e Il Cacciatore e la Preda, sfornò questo
film allucinato e bellissimo. Le descrizioni scenografiche tronche spingono verso le scene successive il
pubblico che viene attirato in vortice di immagini dove incubo e realtà si
fronteggiano, si fondono, e lasciano lo spettatore tramortito sulla
poltrona. Decidendo di non dilatare
ulteriormente la storia, Cadillac Ranch, riesce a fare della brevità uno
dei punti di forza del suo film che punta decisamente in alto. Ottimo.
Locandina inadatta al genere.
Share: 90% |
Son of God
A presto il commento...
Share: 50% |
Speedway
Certo la storia è bella e King non si discute ma il film risulta difficile a vedersi a causa
di una sceneggiatura inesistente. Con un po' più di impegno(forse di tempo?) si poteva fare meglio.
|
Speedway - Director's
cut
Questa riedizione di uno dei primi film
presentati a Cinematik, fortemente voluta dal produttore, è supportata dalla
solita, pressoché impeccabile, sceneggiatura di Cesare Carugi e la pellicola
scorre abilmente su binari che però sembrano a volte volere forzare la
visione dello spettatore. Da parte loro gli attori, pur tutti sopra la
sufficienza, non riescono ad accompagnare il pubblico lungo questo percorso
prestabilito e Rufus Sewell, in particolare, non sembra avere il carisma per
incantare lo spettatore. Alla fine rimane la consapevolezza di aver visto un
bel film, e questo non è poco, ma troppo freddo e troppo poco coinvolgente.
Locandina che attira.
Share: 62% |
Stagione dei Mangiacadaveri,
La
Ancora un buon prodotto per la Gongo Films che con la sua seconda produzione centra
di nuovo il bersaglio. Convincente e ben fatto attira subito lo spettatore per la storia
interessante ed intrigante ma anche per le ottime scenografie e per la colonna sonora
decisamente azzeccata. Da vedere.
|
State Trooper
A presto il commento...
Share: 50% |
La Stirpe di Caino
Gradito e tormentato ritorno nelle sale
della Fantàsia Pictures che presenta una pellicola violenta ed estrema che
ha dalla sua alcuni azzeccati tentativi di originalità. Lo svolgimento, descritto
con la solita professionalità da Davide Pezzi, è scorrevole e la scelta di
distinguere così nettamente la prima parte dalla pellicola dalla seconda è
un esercizio di stile ben riuscito. Ottimi
gli attori protagonisti ed in particolare il sempre bravo Jeff Bridges così come
il sempre affidabile Goodman. Vinta anche la sfida di affidare a Gallagher un ruolo così
difficile ed ambiguo mentre la regia di Michael Mann risulta a tratti latente.
Personalmente ho trovato poco coinvolgente la storia, ma come al solito i
gusti son gusti, e non abbastanza approfonditi i personaggi femminili
soprattutto in relazione alla loro effettiva importanza per lo svolgimento
del film. Ben
fatto il sito, ottima la locandina.
Share: 72% |
Straighways
Nonostante sia
diventata ormai una costante fissa, la Cadillac riesce ancora a stupire per la
cura e l’attenzione con la quale propone le sue pellicole ed il risultato finale
è ancora una volta impressionante, con un cast di attori selezionato ad arte ed
un tempismo nella descrizione delle scene che risulta pressoché perfetto. Le
uniche noti dolenti arrivano dall’inevitabile paragone con il film capostipite
della serie Cadillac/Springsteen. In STRAIGHTWAYS infatti il pur bravo regista
Peirce non riesce a riprodurre l’atmosfera decadente e malata di SLEEP OF THE
DEAD che riusciva ad essere di una crudeltà inimmaginabile ed è anzi proprio nel
volere descrivere la follia dei protagonisti che STRAIGHWAYS lentamente si
sgonfia fino a mostrarci un epilogo… che lascio a voi scoprire. Per concludere
potrei dare un giudizio finale dichiarando che ci troviamo di fronte al “solito
film della Cadillac Ranch”, la quale affermazione, se traslata nel cinema reale,
equivale a dire più o meno “il solito film di Tarantino”; insomma, anche se non
ci troviamo di fronte al capolavoro del maestro Cesare Carugi, rimane la
garanzia di un prodotto in grado di soddisfare anche i più attenti cinefili.
Locandina un po' cupa ma in tema.
Share: 78% |
Strana Coppia, La
Decisamente positivo il giudizio su questo remake che non inventa nulla ma che non fa
rimpiangere l'originale. Atmosfera rinnovata e divertimento immutato. Tanto basta per non perderlo.
|
Strano
caso del dott.Jekyll e Mr.Hyde, Lo
Nuovo lavoro di grande classe per
Fantàsia Pictures che affronta la difficile prova di riportare alle origini
il capolavoro di Stevenson ripulendolo
di tutti i polverosi stereotipi che erano andati accumulandosi durante il
secolo scorso e che spesso finirono per sconvolgere la storia originale. Il
risultato è più che soddisfacente, anche se molti potranno storcere il
naso di fronte alla tipica freddezza vittoriana che traspare per tutto il
film e che evidenzia enormemente il tentativo di modernizzazione attuato
attraverso un Mr.Hyde estremo, come probabilmente l'autore avrebbe voluto ma
non poté descrivere.
Un bravissimo Irons!
|
Summer of
Mr.Taylor, the
Gran bel ritorno sullo schermo per
Cadillac Ranch. Un film solido, visionario e deciso che non si blocca dove
tanti altri si sarebbero fermati. Senza timori mostra la depravazione come
mai a Cinematik era stato fatto ed è un vero peccato che il tutto si
risolva con una banale motivazione affettiva ma, come al solito, forse è
proprio questo che lo sceneggiatore vuole mostrarci, la pazzia in grado di
svilupparsi dalla più assoluta normalità.
|
Superiori
sconosciuti, I
Cristian Production è ormai sinonimo
di buon cinema d'azione ed anche questa volta il successo, per la compagnia
più hollywoodiana di Cinematik, sembra certo. Premesso che non ho
intenzione né voce in capitolo per giudicare la storia nel campo
storico-politico (e del resto lo stesso regista dichiara che il tutto è
ampiamente romanzato tanto che avrebbe potuto risparmiarci la scritta finale
che sa tanto di buonismo formato famiglia), i miei complimenti ad un'opera
che nel suo campo raggiunge livelli stilistici altissimi. Come sempre ottima
e ben scritta (a parte il tedesco) la sceneggiatura che permette al film di
scorrere con ritmo sostenuto. Azzeccatissimo il cast di attori (che adoro).
Wenders alla regia, costretto sui binari del cinema preconfezionato, non
sempre riesce a dare il meglio di sé ma, quando la sua mano prende il
sopravvento (flash all'interno del teatro di Linz), è strepitoso.
|
La svastica sul sole
A presto il commento...
Share: 50% |
Tears of a Clown
È mia abitudine fare le recensioni ai
films di Cinematik stando al gioco e fingendo di avere visto realmente il
film ma per “Tears of a clown” voglio fare un discorso più ampio. Ammetto di
avere un debole per le sceneggiature del bravo Cesare (e probabilmente
proprio per questo nei momenti in cui aveva cominciato a ripetersi sono
stato forse più duro di altri) e del resto basta guardare i Merlin Awards
per rendersene conto, ma questa sua ultima fatica mi è sembrata veramente
reale ed il film è passato davanti ai miei occhi con i suoi dialoghi e le
sue immagini. Il grande Cesare è persino riuscito nell’ardua impresa di
darmi pensare “però Jim Carrey è davvero bravissimo, e pensare che fino a
ieri non mi è mai piaciuto, nemmeno nel blasonato The Truman Show”. Partendo
da un voto di 100/100 è chiaro però che si incontrano alcuni difetti che
sono davanti agli occhi di tutti ma che trovano giustificazione nel fatto
che, non dimentichiamolo, siamo ragazzi che giocano a fare gli
sceneggiatori. Primo fra tutti il fatto che la splendida contrapposizione
dramma/commedia non è pienamente riuscita a casa della ridotta comicità
delle battute ma, ripeto, siamo dilettanti e se fossimo nel cinema reale
qualcuno specializzato in battute comiche sarebbe pronto a ritoccare il
tutto rendendolo perfetto. Secondo punto la figura femminile che appare
stereotipata e, come dire, la solita donna vista con gli occhi di un uomo e
non con una personalità di donna vera, ma anche qui vale il discorso fatto
qualche riga sopra. Per concludere un grandissimo film che pur con i suoi
umani difetti, o forse proprio per quelli, risulta nel complesso una delle
migliori opere apparse a Cinematik. Locandina molto bella e voto globale che
è la giusta media tra quello che potrebbe facilmente essere nella realtà
(100/100) e quello che la natura umana e dilettantistica dello sceneggiatore
lo porta ad essere (80/100).
Share: 90% |
Il Tenente Tedesco
E finalmente ci siamo anche
con questa recensione. Pap sa quanto è stato difficile, e col senno di poi
non capisco il perché e mi dispiace. Per ben tre volte ho cominciato il film
ma dopo poche pagine mi stancava e non mi attirava per niente continuare
nella visione. Finalmente grazie anche alla trasferta lavorativa ho portato
a termine la visione del film. Come appena spiegato l'inizio non mi era
piaciuto, lento e poco coinvolgente, mi era sembrata una specie di pappa
riscaldata, ma poi poco alla volta con il crescere della personalità di
Dietrich la visione è diventata sempre più interessante fino a prendermi
completamente a finire la visione tutta di un fiato. Alla fine la pellicola
risulta molto bella e ben fatta. Jude Law è stata una scelta azzeccatissima
ed interpreta (* non me ne frega nulla della D eufonica, non usarla è
cacofonico) in maniera ineccepibile il suo personaggio. Sappiamo che la
sceneggiatura originale è del grande Kubrick ma grande anche Papele ad avere
il coraggio di cambiare il finale salvandoci da un pacifismo triste e
forzato. SPOILER...piazzare Kraus a timbrare e non Dietrich ribalta
completamente la situazione e fa di Dietrich l'eroe che nonostante le
avversità rispettta fino alla fine gli ideali in cui ha creduto lottando
anche quando ormai tutto è perduto, innalzandosi in questo modo sugli altari
della gloria, mentre il debole Kraus con tutto il suo buonsenso non va oltre
una vita grama e il cui futuro sarà nella polvere di un ufficio postale.
Considerando che tutta la pellicola è trainata dai due protagonisti per il
resto del cast possiamo solo dire che se la cava egregiamente. La regia è
molto buona, fredda ma buona. Ho usato volutamente la parola fredda perché
tanto per cambiare è quanto mi rimane dopo la visione di un film di Papele,
ma la parola che tempo fa poteva essere usata in tono negativo col passare
del tempo, e cominciando a conoscere le opere del produttore campano, assume
sempre di più un valore profondo che lascia addosso allo spettatore il
benessere di una doccia fredda estiva.
Share: 80% |
Traccia fantasma
A presto il commento...
Share: 50% |
Trap, The
A presto il commento...
Share: 50% |
Turno, Il
Salvatores alle prese con Pirandello?
Non mi convince. Se poi guardiamo il cast che appare un po' confuso ed non
all'altezza di seguire una sceneggiatura che altro non è se non lo scritto
originale allora che dire? Che il film è sbagliato in partenza. Ancora una volta
il povero Pirandello non ha avuto dal cinema ciò che merita ma forse il teatro
era, e rimane, il luogo dove gustarselo a pieno. Locandina un po' deprimente.
Share: 50% |
Ubik
A presto il commento...
Share: 50% |
L'Ultimo Cavaliere
A presto il commento...
Share: 50% |
Ultimo viaggio di
un treno, L'
Nuovo film per Mercurio che dopo il
discreto successo delle pellicole precedenti tenta di mescolare gli
ingredienti proseguendo il discorso giovani-amore ma permeandolo di
problematiche sociali. L'impegno del produttore trasuda da ogni immagine e,
proprio per questo, dispiace doverlo bacchettare per la scelta incosciente
del regista e soprattutto degli attori che, assolutamente fuori parte, si
aggirano spaesati sullo schermo. Aspettiamo Mercurio alla prossima opera
certi del suo immutato impegno e di una sua maggiore accuratezza nelle
scelte.
|
Under the Life
Con questo
nuovo film la Movie Wolf torna al giudizio del pubblico dopo il successo
ottenuto (tra i fans del genere) dai suoi due capitoli dei Cavalieri dello
Zodiaco (e per la loro felicità un terzo è già in fase di realizzazione!).
Under the Life è una pellicola horror che ha dalla sua il pregio della
semplicità e dell'immediatezza grazie ad una storia lineare, anche se non
certo originale, ed abbastanza interessante per tenere sveglia l'attenzione
dello spettatore fino alla fine del film. Per contro la sceneggiatura
risulta un po' acerba e qualche grossolana disattenzione si sarebbe potuta
evitare ma evidentemente il produttore non ha voluto rinunciare del tutto
alla fantascienza, seppure in veste archeologica (vedi l'antico castello
stregato in America).
In qualità di
unico sostenitore di McConaughey al di fuori degli USA non posso che
apprezzarne l'interpretazione ed anche Rachel Weisz fa onestamente il
proprio dovere, mentre la regia di Shyamaln rimane piuttosto in ombra. Quale
assiduo frequentatore del castello di Montebello e conoscitore della storia
di Azzurrina (a dire la verità sono molto più intimo con i gestori dei
ristoranti del vecchio borgo ma questa è un'altra storia...) mi chiedo
perché si sia persa l'occasione di farne un bel filmetto italiano,
proponendone magari la regia a Pupi Avati, che è stato maestro del
giallo-horror padano, e che avrebbe potuto dimostrare di non aver perso le
qualità visionarie di un tempo.
Il mio giudizio finale è che pur nella sua immaturità artistica, nel
complesso l'opera è comunque da considerarsi di tutto rispetto se
consideriamo la giovanissima età dello sceneggiatore, e questo non vuole
essere un contentino ma è realmente quello che penso. A 14 anni infatti
giocavo ancora con i soldatini e solo l'idea di scrivere la trama di un film
mi avrebbe messo terrore quindi faccio i miei complimenti a Davide Il Lupo
del quale aspetto la prossima fatica e sono convinto che a breve saprà
stupirci, e non solo con effetti speciali.
Locandina non perfetta ma intrigante.
Share: 65% |
L'Uomo In Fuga
A presto il commento...
Share: 50% |
Valigetta
Nera, La
Un debutto, o meglio un mezzo debutto,
per Superlele Production che si presenta al giudizio del pubblico con questa
coproduzione al fianco di Gongo Films. Diciamo subito che il film non è uno
di quelli che passerà alla storia ma, se si entra in sala con il semplice
intento di trascorrere due ore di sano svago cinematografico, non si
rimpiangeranno i soldi spesi. La storia certo non brilla per originalità e
la sceneggiatura mostra qualche incongruenza qua e là come spesso accade in
questo genere di film ma gli interpreti, al servizio di un regista di
maniera, fanno onestamente il loro dovere. Il giudizio finale, considerando
che si tratta di un'opera prima, può considerarsi nel complesso
sufficiente.
|
Vertical Run
Ogni volta che un nuovo film
della Cadillac fa il suo ingresso nel cinema virtuale le attese sono alle
stelle e diventa sempre più difficile per la casa di produzione toscana
trovare qualcosa di nuovo e di appetibile per l'esigente pubblico di
Cinematik. È quindi con piacere che senza preamboli affermo subito che ancora una volta Cesare non delude
ed offre un prodotto di alta professionalità. Vertical Run è un'opera di non facile realizzazione
e la scelta di affidarne la regia a Fuqua che dirige con ricercata
originalità è risultata l'arma vincente. Quasi superfluo sottolineare ancora
una volta l'elevato livello della sceneggiatura (nella quale a dire il vero
ho notato un paio di piccolissime imperfezioni che hanno reso l'infallibile
Carugi più umano) dotata di un
ritmo incalzante che trascina gli spettatori su e giù per il grattacielo senza
mai annoiare. Scena dopo scena il classico schema del genere viene ribaltato
e la curiosità di sapere il perché della caccia a David prende il
sopravvento sugli avvenimenti, tanto che la sua rivelazione giunge come una
liberazione ed il finale, pur con il pregio di lasciare il tarlo del dubbio,
rischia di riportare il film nella normalità. Cast scelto con cura nel quale
spiccano le buone interpretazioni di Dafoe e
Grenier.
Tutti gli altri costretti nella norma dal poco spessore dei loro personaggi
ed in particolare peccato per il il bravo Kiefer Sutherland cementato in una
parte troppo stereotipata dalla sceneggiatura. Colonna sonora all'altezza
del nome Cadillac, sito raffinato e piacevole, Vertical Run è uno dei
migliori film d'azione fino ad ora presentati che, al contrario di altre
pellicole di Cesare, non sarà forse ricordato al momento dei Ck Awards ma
avrà dalla sua un sicuro e meritato successo di pubblico. Locandina non male
ma persa tra altre del genere.
Share: 78% |
Via Condotti
M amma
mia! Mastrandrea e Barbareschi nello stesso film, perché Marco amico mio mi hai
fatto questo? Passi per Barbareschi che come al solito è tanto bravo quanto
indigesto ma lui, il Mastrandrea figlio del Costanzo Show, non lo farei recitare
nemmeno se mi pagasse lui, figuriamoci se i soldi ce li dovessi mettere io. Ed
invece lo Scardigno produttore-regista-filosofo ne fa la colonna portante del
suo film relegando i Sordi e le Degli Esposti in ruoli di secondo piano.
Vergogna! Per il resto il film pare quasi un approfondimento psicologico del già
autobiografico Ragazza n.44 ma, al contrario della bella commedia che si
avvaleva di alcuni attori in buona forma, questo Via Condotti si incunea, senza
poi uscirne degnamente, dentro meandri nostalgici, episodi di vita che si
intrecciano ma che alla lunga rimangono senza sostanza e, quel che è peggio,
sono troppo spesso solo stancamente raccontati dalla disgustosa voce fuori campo
del protagonista. Rimane la buona volontà del regista che si è chiaramente
trovato a suo agio nel poter dirigere, almeno per una volta (anche se solo nella
finzione), la vita e le sue emozioni.
Locandina che ben focalizza il
film.
Share: 63% |
Volpe e le
Camelie, La
Mercurio Pictures, affiancata dalla
Gongo Film, fa il suo "ingresso in società" con questo film che
allo spettatore superficiale potrebbe sembrare un timido approccio ad un
tema molto più vasto mentre, se il tutto viene visto in profondità
prestando attenzione ai piccoli, importantissimi particolari, è possibile
scoprire momenti di alto livello cinematografico grazie ad una buona
sceneggiatura. Purtroppo la mano del regista è spesso latente ed alla
recitazione degli attori non giova il montaggio "da fotoromanzo",
passabile forse per un film d'azione ma assolutamente inadatto ad una
pellicola dove le immagini devono rappresentare soprattutto sensazioni. Per
Mercurio un debutto più che sufficiente che lascia ben sperare per le opere
future.
|
Waiting Her
Piccolo passo indietro per la Nightbay con questo "Waiting Her". Per carità,
bellino e con una sceneggiatura ben scritta e senza sbavature ma, come dire? Mi
aspettavo di più. Buona la scelta di
Jane Campion per riportare le emozioni prettamente femminili della pellicola ma
gli attori? Dai su, evitiamo usare questo sostantivo con queste persone capitate
per caso sul set per non offendere quelli sanno recitare davvero. Un canto del
cigno per il Dickinson cinematografico? Speriamo. Inoltre, troppo spesso, il
film si inchioda rigirando su sé stesso dando un senso di raffinata noia e l'uso
smodato della voce fuori campo, anche se nei d'essay sembra essere diventata
ormai obbligatoria, anziché aiutare le descrizioni finisce con il bloccarne la
visione. Locandina come il film: non attira.
Share: 67% |
Wanted Dead or Alive
A presto il commento...
Share: 50% |
We Never Change
Sin dalle prime scene di WE NEVER CHANGE
appare subito chiaro il marchio Marco Communication che anche in questa
pellicola ripropone alcune delle tematiche che più gli sono care come
l'amicizia, l'amore e la (im)possibilità di potere vivere un amore senza
dover forzatamente rinunciare a sé stessi. Lo svolgimento della storia non è
certo originale ma, grazie anche al supporto di una buona sceneggiatura
nella quale si trovano alcuni spunti umoristici molto azzeccati, risulta
attuale e molto realistica. La regia affidata a Stephen Frears è stata a mio
avviso una buona scelta per cercare di rendere la pellicola meno zuccherosa
e più "impegnata" ed effettivamente il bravo regista riesce nell'intento di
creare un film che, pur ricalcando molti dei momenti classici della commedia
rosa, si innalza con decisione sopra la media. Nel cast spicca Alicia Witt,
una Mel insopportabile quanto basta per essere odiata da ogni uomo che non
vuole vedere intaccato il proprio sogno di libertà, ma bella, dolce e dalla
lacrima facile quanto basta per incastrare ogni uomo innamorato. James
Spader è come sempre impeccabile e completamente immerso (del resto come
potrebbe non esserlo?) in quello che ormai è da molti, troppi anni, il "suo
personaggio", un Benjamin che al contrario dell'amico ha fatto le sue scelte
e sa perfettamente quello che vuole, tanto che nella scena in cui sembra
avere un momento di debolezza il tutto suona come un tasto stonato. Bravo
anche James Caviezel , ma non sempre il suo Duffy appare credibile nella sua
indecisione. Se cerchiamo qualche difettuccio lo troviamo in alcuni passaggi
della sceneggiatura che collocano la storia ad un preciso periodo, direi
circa 1999/2000 e fanno perdere il valore ancora attuale dello svolgimento.
Inoltre trovo personalmente non sempre azzeccati alcuni passaggi temporali,
come ad esempio i soli due mesi di "innamoramento" tra Ben e Monique prima
che lui la lasciasse per non sposarla, vanno bene per rendere gli amori
passeggeri di lui ma se una donna ti chiede di sposarla dopo due mesi... ma
anche altri passaggi non mi risultano chiarissimi (si tratta di giorni,
settimane, mesi?). Uno dei migliori film della Marco Communication che come
sempre potrebbe faticare ad incontrare il favore dei critici, ma le
soddisfazioni per il suo produttore arriveranno sicuramente dai giudizi e
dall'accoglienza del pubblico nelle sale. Bella locandina, brutto titolo.
Share: 78% |
Weird Tales 2
Film a episodi nel complesso forse non
riuscitissimo nel suo intento in quanto gli episodi non sembrano riuscire a
formare un film in una qualche maniera "continuatico" ma rimangono a mio
avviso completamente indipendenti e slegati.
A parte questo se li prendiamo singolarmente c'è del buono.
UNA CHIAMATA DA LONTANO
Deboluccio ma gagliardamente sostenuto da una sempre brava ed onesta
lavoratrice come Angela Lansbury.
I FIGLI DI NOE'
Buono, è quello che lascia il ricordo migliore. Bravo James Belushi e ben
strutturata la storia.
L'UOMO DEI GIORNI DI FESTA
Poteva essere il più interessante ma lo svolgimento non è stato sufficente
ed alla fine risulta una grande occasione mancata, peccato.
LA PREDA
L'episodio che sul momento mi ha preso di più per l'energia espressa ma che
poi non lascia molto. Classica storia con bambola maledetta; bello da vedere
ma, soprattutto rispetto agli altri episodi, alla resa dei conti sterile e
fine a sé stesso.
Ottima confezione da parte di un sempre bravo Word che dopo le fatiche de Il
Popolo dell'Autunno si diverte a sfornare questo Weird Tales 2 dove traspare
il divertimento del produttore a giocherellare con questo tipo di pellicole,
piacevolissime per una serata scacciapensieri ma facilmente dimenticabili.
Locandina che non tiene conto di una delle più importanti leggi di marketing
che sconsiglia l'uso dell'occhio in quanto pare sia una cosa che disturba il
compratore e non attira i clienti (cmq se il disturbo era voluto, la scelta
per quanto riguarda il primo punto è azzeccata :) ). Se non si fosse capito
a me non è piaciuta molto :) .
Share: 60% |
Woody Hugly
A presto il commento...
Share: 50% |
Yerba del Diablo
A presto il commento...
Share: 50% |
Yerba del Diablo:
Istruzioni per l'uso
Impossibile giudicare visivamente questa
pellicola. Studiata probabilmente per supportare Yerba del Diablo ben si
sarebbe inserita come suo prologo ma vista così rimane un po' sospesa nel
nulla. Un ottimo documento che ora si presenta fine a sé stesso e nulla di
più. Locandina anch'essa dipendente dal genitore Yerba del Diablo.
Share: 40% |
Young Fears
La Sandrino Corporation esordisce a
Cinematik con un horror stile B-movie, acerbo ed ingenuo, chiaramente
destinato ad un pubblico adolescenziale. Una classica storia ristretta ad un
gruppo di amici e stracolma di citazioni per cinefili che sarebbe stata
rivalutata da un finale azzeccato se solo.....fosse coinciso con il film!
Purtroppo il "colpo di scena finale" non ha corrispondenza con
quanto descritto in precedenza e, se anche si volesse soprassedere
sull'ingenuità dell'opera, questo errore è imperdonabile da parte di chi ama
l'horror. Mantenendo la stessa grinta e prestando maggiore attenzione allo
sceneggiatore (o al montatore?) si potrà centrare il bersaglio.
Peccato.
|